Olio semi di girasole

L’olio di semi di girasole viene estratto dai semi dell’Helianthus annuus, pianta della famiglia delle Asteracee, originaria delle Americhe, dove cresceva spontanea, così come in Canada, Messico, Cile e Perù, e dove venne coltivata come alimento per millenni. I semi furono portati in Europa per la prima volta come dono a Filippo II da parte di Hernando Pizarro, suo scopritore in Perù.
La sua coltivazione è stata per tempo concentrata nell’Europa dell’est, estendendosi negli ultimi anni in tutto il continente compresa l’Italia.

Il nome della pianta, Helianthus, deriva dall’unione delle parole greche Helios (sole) e Anthos (fiore), e osservando la forma del fiore, con pedali giallo acceso, ne è evidente il motivo; è inoltre caratteristica di questo fiore il girarsi in direzione del sole, per poi assumere una forma china durante le ore notturne.
Ovidio narra nelle sue Metamorfosi di come la ninfa Crizia, innamorata del dio del sole Apollo ma respinta da questo, si sia tramutata nel fiore a forza di rimanere seduta in terra seguendo con lo sguardo i movimenti del suo amato.

Da 100 gr di semi si ricavano circa 40 gr di olio. A temperatura ambiente questo appare in forma liquida; se raffinato è trasparente e possiede un tipico odore grasso.

L’olio di semi di girasole contiene lecitina, tocoferoli, carotenoidi e cere; omega3, vitamina E e K. È inoltre molto ricco sia di acido oleico e di acido linoleico, due acidi grassi insaturi, sia di acido palmitico e di acido stearico, che sono invece acidi grassi saturi. La composizione dell’olio e la presenza in percentuale di queste componenti cambia molto a seconda del tipo di pianta utilizzata, ma soprattutto delle condizioni nella quale questa cresce. A seconda della cultivar (varietà di pianta ottenuta tramite miglioramento genetico) dalla quale proviene il prodotto, l’olio può contenere una maggiore concentrazione di un acido piuttosto che di un altro.

In USA si utilizzano oli prodotti con girasoli geneticamente modificati in modo da aumentare il punto di fumo (che normalmente è intorno ai 220° C) e rendere più agevole l’utilizzo in cucina. Se l’olio è prodotto con fiori biologici e spremitura meccanica a freddo il punto di fumo può scendere invece fino ai 110°, rendendo difficile il consumo se non a crudo; in questo caso è anche consigliabile conservare l’olio lontano da fonti di calore o da luci che potrebbero alterane le proprietà.

Con l’olio di girasole vengono creati prodotti cosmetici, ma anche saponi o addirittura vernici. Il dottor Mozzi fa delle preparazioni degli oleoliti curativi a base di olio di girasole

Neutro per il Gruppo o, benefico per A, sconsigliato per B e AB

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *