SALVIA

Esistono più di 1000 piante odorose, appartenenti alla famiglia delle Lamiacee, classificate nel genere Salvia. Tra queste, la più conosciuta è la salvia comune, o Salvia officinalis. Il suo nome deriva dal latino “salvus”, che significa “sano” e sta a indicare le sue grandi proprietà benefiche, conosciute sin dall’antichità.
I Galli ritenevano che fosse in grado di curare tutte le malattie (in particolare tosse e febbre), che potesse favorire il concepimento e persino riportare in vita i defunti. Per questo motivo i Druidi la usavano spesso nei loro incantesimi. I Romani la consideravano sacra e la raccoglievano seguendo un rituale ben preciso: era necessario fare prima dei sacrifici di pane e vino, indossare tuniche bianche, avere i piedi scalzi e ben lavati; era inoltre proibito utilizzare strumenti di ferro, ritenuto incompatibile con la pianta.
Nel Medioevo questa pianta divenne anche un simbolo di salvezza: si raccontava infatti che un cespuglio di salvia offrì riparo alla Vergine Maria, perché potesse nascondere il suo bambino alla vista dei soldati di re Erode.
Una leggenda francese racconta che nel 1630, l’anno in cui la peste colpì l’Europa, quattro ladri rubavano ovunque indisturbati senza mai contrarre la malattia. Quando finalmente furono catturati, ebbero salva la vita svelando il loro segreto alle autorità: per rendersi immuni cospargevano il proprio corpo con un aceto di loro invenzione, composto da lavanda, rosmarino, timo e salvia. Da allora il cosiddetto ”aceto dei ladri” divenne il rimedio più usato contro le infezioni.
Preso i Cinesi, la salvia era considerata un elisir di lunga vita, ed era una delle merci più quotate nel commercio con l’Occidente: nel XVII secolo un singolo cesto di foglie di salvia veniva pagato con tre cesti di tè.

La salvia è un arbusto sempreverde, con foglie ovali e fiori azzurro-violacei, che può raggiungere anche un metro di altezza. I suoi frutti, che si formano alla base del fiore, contengono piccoli semi di colore marrone scuro. Oltre alla salvia officinalis, altre varietà importanti sono la Salvia albiflora (usata principalmente come ingrediente culinario), la Salvia lavandulifolia (caratterizzata dalle foglie molto allungate) e la Salvia purpurea (di color porpora, usata in cucina e a scopo ornamentale).
È una pianta abbastanza facile da coltivare poiché, nonostante ami il sole e il caldo, è abbastanza robusta da sopravvivere all’inverno senza soffrirne. Predilige i terreni sabbiosi e permeabili, che favoriscano una buona circolazione dell’aria, e sopporta bene la siccità: è quindi molto importante evitare di innaffiarla troppo spesso.

Le proprietà curative della salvia sono molte: è un ottimo antinfiammatorio, accelera la cicatrizzazione delle ferite e riduce la glicemia nel sangue. In cucina è molto usata nei piatti di carne e con i cibi grassi in generale, per facilitare la digestione. In medicina è molto usata per stimolare la memoria e nella cura di astenia, depressione ed esaurimento. Inoltre, è un rimedio efficace per le emicranie, i dolori mestruali e i sintomi della menopausa.
I suoi possibili utilizzi sono molteplici anche nella cosmesi, ma principalmente viene usata come sbiancante per i denti: in commercio esistono molti dentifrici a base di salvia. Si utilizza anche come astringente, o per idratare i capelli secchi.

Nonostante tutte le sue qualità, questa pianta non deve essere consumata in grandi quantità: contiene infatti un chetone complesso, il tujone, che in dosi eccessive può risultare tossico. È particolarmente sconsigliata alle donne in gravidanza o durante l’allattamento.

Consigliata per tutti i gruppi

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *