Susina o Prugna

La susina è il frutto del susino o prugno (Prunus), un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Il nome “susina” si riferisce al frutto ancora fresco, mentre quando è secco o cotto si chiama “prugna”.
Originario dell’Asia, il susino iniziò a essere coltivato a Damasco, in Siria, ed era già conosciuto all’epoca degli Etruschi. I Romani lo introdussero nel Mediterraneo intorno al 150 a.C., ma fu durante la prima Crociata che si diffuse in tutta l’Europa. Nel Medioevo le proprietà della susina erano oggetto di disputa tra i sostenitori dell’omeopatia (che le attribuivano proprietà afrodisiache) e i medici della Scuola Salernitana, che la apprezzavano solo dal punto di vista alimentare.
Nel corso dei secoli si sono diffuse più di mille varietà di susine in tutto il territorio europeo. Il re di Francia Francesco I di Valois ne fece innestare una nel giardino reale e le diede il nome della sua seconda moglie: “Reine Claude”. Un’altra varietà venne chiamata “Monsieur” in onore del fratello del Re Sole Luigi XIV.

Il genere Prunus comprende svariate specie e categorie di susino. Le specie più rilevanti in campo alimentare appartengono alla categoria delle asiatico-europee e sono:

  • Susino europeo (Prunus domestica): questa specie comprende tutte le varietà originatesi in Europa, tra cui Reine Claude, Gocce d’Oro, Prugne Vere, Lombarde e Diamantine Blu.
  • Susino siriaco (Prunus instititia): comprende numerose varietà orientali come le Damaschine ovali, le Damaschine sferiche, le Sangiuliane e le Mirabelle.

Questa pianta è un albero nodoso che può raggiungere gli 8 metri di altezza, con fiori bianchi e foglie lunghe fino a 10 centimetri. I frutti sono drupe (noccioli avvolti da uno strato di polpa carnosa) di forma ovale o rotonda, lunghi da 2 a 8 centimetri; il loro colore, a seconda della varietà, può essere blu scuro, violaceo, rosso scuro, verde chiaro o giallo.
Prugna G (2)Il susino europeo viene coltivato in gran parte del territorio dell’Europa e dell’America Settentrionale. La raccolta dei frutti avviene in un periodo che va da giugno a ottobre: questo permette di effettuare fino a cinque raccolte l’anno, di cui la prima contiene i frutti migliori. Le prugne secche si ottengono esponendo al sole le susine fresche denocciolate per un arco di tempo che va dalle 24 alle 30 ore. Nelle aziende agricole si utilizza anche un processo di essiccazione simile a quello usato per i fichi: le susine, collocate su appositi carrelli, sono sistemate in un apposito tunnel a temperatura controllata per un tempo medio di 30 ore. Per ottenere 1 chilo di prugne secche occorrono circa 3 chili di susine fresche.
Le susine sono composte principalmente da acqua (88%), fibre, zuccheri, carboidrati e proteine; sono inoltre molto ricche di Sali minerali (potassio, fosforo, ferro, calcio, sodio, magnesio), di beta-carotene e di vitamine A, B, C, E, K e J. Nelle prugne secche, a causa dell’assenza di acqua, le sostanze nutritive sono più concentrate e gli zuccheri più assimilabili.
Anche se sono note soprattutto per il loro potere lassativo, le susine e le prugne possiedono anche grandi proprietà antiossidanti, energetiche e depurative. I suoi alti livelli di vitamine A e C la rendono un ottimo coadiuvante naturale per la salute di pelle, unghie e capelli, oltre che per rafforzare il sistema immunitario.

Benefica per tutti i gruppi.

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