Nell’ Inghilterra Vittoriana, i domestici delle famiglie nobili erano soliti mangiare dei dolcetti squisiti. Si narra che i cuochi delle varie famiglie, preparassero con il pane avanzato del giorno prima, i ritagli dei biscotti e le patate schiacciate, delle piccole palline che venivano cotte su di una piastra unta, rendendo l’impasto leggere e croccante. I domestici non riuscirono a nascondere questa leccornia per molto tempo e ben presto, il segreto venne a galla e tutti iniziarono a gustare questa semplice prelibatezza all’ora del tè.
Anche i fornai vollero preparare i Muffin e con il passare del tempo, per le strade di Londra comparve una nuova figura, l’Uomo dei Muffin o “Muffin men”, il quale passeggiando per le vie della città, portava appeso al collo un vassoio pieno di Muffin, che la gente acquistava durante le uscite pomeridiane, uno street food ante litteram.
Oggi i Muffin spopolano, sono simili a dei piccoli cupcake ma senza glassa, possono essere dolci o salati, come nella ricetta che ti propongo oggi per una sostanziosa colazione.
Il Muffin inglese ha un parente americano, simile ma non uguale, perchè quello inglese è piatto, solitamente ha la forma di un disco e presenta delle crepe sulla superficie; in quanto è tradizionalmente cotto sulla griglia.
Il cugino americano è un dolcetto cotto dentro a dei stampini monoporzione e in origine lievitava grazie all’utilizzo del carbonato di potassio, oggi ancora si usta sostanzialmente baking powder.
L’origine del nome è incerto, come spesso accade , il termine originariamente scritto “moofin”, viene attribuito da alcuni,alla parola francese mouflet (pane soffice),mentre per altri deriva dal tedesco muffen (piccola torta).
Americano o Inglese,grande o piccolo, dolce o salato, il muffin è diventato un passepartout per colazioni, take away, merende, anche nella nostra dieta del gruppo sanguigno.
per ulteriori approfondimenti vai al mio blog: http://dentrolacucinaconsara.com/2016/09/muffins-vancouver-al-salmone/