Il diabete diventerà la malattia del secolo ?
Il diabete è una malattia antica, fonti greche e latine ne parlano come malattia della sete, la Medicina Indiana ricorreva al termine “urina di miele” per indicare il sapore mellito delle urine dei diabetici, e un leggendario medico Sucruta, parlava del madu méhé (diabete) come della malattia dei ricchi, erano infatti coloro che consumavano maggiori quantità di riso, farina e zucchero ad esserne particolarmente colpiti ……. Purtroppo la saggezza indiana non ha avuto grandi eredi, nei secoli la malattia è sempre stata trattata in prevalenza come un sintomo, ovvero l’aumento del livello di glucosio nel sangue, e anche oggi la Medicina allopatica vede come “malattia” quello che invece è un “meccanismo aggiustativo” che la Natura mette in atto quando qualcosa non va a monte, ovvero un tentativo di bilanciare la perdita di un equilibrio interno.
Nel passato più recente solo un medico della marina britannica, a metà del XIX secolo, John Rollo, cercò di curare il diabete con una dieta molto rigorosa. I capisaldi della sua teoria erano che il diabete si può curare solo con la dieta, che la materia zuccherina presente nelle urine ha origine nello stomaco e che i reni sono colpiti secondariamente. la Medicina che venne dopo ha preferito però dare iniezioni di insulina sintetica e utilizzare farmaci, in questo modo si ottiene la soppressione del sintomo e si creano, in certi casi, le premesse per atrofizzare (se già non lo sono), le cellule Beta delle Isole di Lagerhans del pancreas, compromettendo le loro capacità di produrre insulina. Il risultato è che spesso, dopo anni di cura “del sintomo”, il pancreas, ricevendo l’ormone sintetico dall’esterno, diventa sempre più atrofico, diventando così completamente dipendente dal farmaco che tra l’altro, come qualsiasi farmaco di sintesi, si rivela una tossina difficile da smaltire per il fegato, che rappresenta la fucina metabolica del nostro corpo, l’organo che detossifica l’intero organismo, filtrando il sangue ..insomma, un cane che si morde la coda….. Oggi il diabete rappresenta a livello mondiale una vera e propria “epidemia”, sia in Occidente che in Oriente, Mozzi ha più volte dichiarato, nel corso delle trasmissioni a cui ha partecipato e negli incontri pubblici che il diabete è il male del secolo.
La parola “epidemia” è ovviamente impropria, dal momento che la trasmissione non è data ad opera di un microbo o di un virus, ma certamente è virale il contagioso stile di vita completamente errato ed innaturale che porta ad ammalarsi di questa patologia, mentre gli esperti in camice bianco cercano di farci credere all’eziologia genetica, come causa del tutto. I dati ufficiali sono abbastanza impressionanti, oltre 285.000.000 di persone del mondo soffrono di diabete, e le previsioni parlano di 440.00.000 entro il 2030. Se ragioniamo in termini economici, ad oggi, nel mondo si spende qualcosa come 376 miliardi di dollari, che potrebbero arrivare a oltre 490 miliardi entro il 2030.
Nonostante i nostri Nutrizionisti continuino ad elogiare la dieta mediterranea come panacea contro molti mali, In Italia una stima dell’International Diabetes Federation (Idf) dice che nel nostro paese circa il 6% della popolazione è diabetico, siamo a circa 4.000.000 di persone! Mozzi afferma che il diabete è in grado di “marcare “ il nostro DNA, familiarizzandolo, infatti il rischio di sviluppare il diabete è più elevato se ci sono stati casi in famiglia. Come noto le forme di diabete sono due, diverse tra loro, pur avendo entrambe come sintomo un eccesso di zucchero nel sangue e a volte, nelle urine…. Il diabete di tipo 1 è considerata una vera e propria malattia autoimmune, denotata da una forma di autodistruzione delle cellule β del pancreas, preposte alla produzione di insulina. L’insulina ha il compito di far entrare il glucosio nelle cellule, che lo utilizzeranno come benzina del motore metabolico. Nelle persone affette da diabete di tipo 1 l’insulina deve essere assunta dall’esterno, per questo si parla di soggetti insulino dipendenti, è una forma più rara e sorge con più frequenza nei primi 20/30 anni di vita.
Il diabete di Tipo 1 ha quindi origine nel pancreas, nell’insulina e nella qualità del sangue; il diabete di Tipo 2 che di solito si sviluppa in persone adulte, si caratterizza principalmente a causa di una alimentazione sbagliata, anche il fegato è messo a dura prova creando un disequilibrio al quale il pancreas risponde iniziando a ridurre la sua attività per compensazione, producendo meno insulina, provocando l’aumento del glucosio nel sangue e poi nelle urine (glicosuria). Il diabete porta a complicanze severe, di natura vascolare occludendo e deteriorando i microvasi di diversi organi, dall’occhio al rene, ai nervi periferici fino al piede diabetico, causa di possibile amputazione come cura estrema alla necrosi tissutale, di natura cardiovascolare attraverso il possibile e progressivo processo di ostruzione delle arterie, moltiplicando il rischio di sviluppare ictus o infarti. Se le cause del diabete di tipo 1 sono in prevalenza di tipo genetico, quelle del tipo 2 sono piuttosto da imputarsi ad uno stile di vita ed una alimentazione sbagliata, e mentre la medicina ufficiale incolpa gli zuccheri e i grassi saturi (di origine animale) come cause della malattia, Mozzi indica soprattutto nell’abuso di cereali la causa principale, poiché anche se i dolci sono diventati nella nostra società vezzo quotidiano sono il pane, la pasta, la pizza e i prodotti da forno, ovvero quello che l’immaginario collettivo attribuisce alla “buona dieta mediterranea” il veleno che ogni giorno, e giorno dopo giorno, intossica il nostro organismo, così come è assodato che per esempio in Italia, le popolazioni del sud, quelle che più di tutte consumano il frumento nelle sue molteplici versioni, sono anche quelle maggiormente colpite dal diabete. Anche il riso oltre il frumento miete le sue vittime, l’India ad esempio ne è colpita in modo notevole, a riprova che sono tutti i cereali e non solo il grano, i responsabili della malattia.
Sebbene in modo diverso, sia in caso di diabete di tipo 1 che di tipo 2 , le contromisure nutrizionali sono assolutamente implicite tenendo conto che per il diabete di tipo 1, le persone interessate sono in un certo senso reattive ai cereali, come se la loro fosse una sorta di risposta immunitatria, il loro DNA non tollera il cereale, tutti i cerali, quindi dalla loro alimentazione devono eliminare anche miglio, mais, riso, sorgo. Mozzi nei contributi che alleghiamo fa anche cenno al latte vaccino e suoi derivati. Nel diabete di tipo 2 sono sempre i cereali i responsabili, ma questa volta è il loro uso e abuso ad essere messo in evidenza, come ad esempio le cene a base di pasta pane o pizza, o peggio ancora l’uso e l’abuso di alimenti ad alto indice glicemico, quindi non solo cereali e prodotti da forno ma anche patate, zucca, patate dolci, tapioca, frutta miele dolciumi. Proprio le cene sono da mettere all’indice secondo Mozzi, che raccomanda di essere sobri e soprattutto di fare un po’ di movimento, dopo, al posto di “sbattersi “ sul divano e addormentarsi guardando la TV.
Il problema a cui prestare maggiore attenzione è infatti l’innalzamento, insidioso, del picco glicemico notturno, perché durante la notte dorme anche il nostro metabolismo, che non riesce quindi a processare e ridurre il glucosio che si è accumulato nel sangue. Una alimentazione consona, priva di latte e cereali, può essere utile sia a chi è affetto da diabete di tipo 1 che di tipo 2. Nel primo caso si può incidere sul processo degenerativo che porta alla distruzione delle beta-cellule del pancreas, evitando di diventare insulino dipendenti ( eliminando subito i due alimenti causa della risposta autoimmune, ovvero latte e cereali ); un intervento tempestivo, secondo Mozzi riesce a riportare il pancreas a funzionare correttamente e quindi a produrre insulina, occorre però molta attenzione nel riconoscere oltre ai cereali, i loro sottoprodotti, come ad esempio le maltodestrine, presenti in molti alimenti confezionati, come gomme da masticare e caramelle, che pur non contenendo zucchero, sono tuttavia piene di dolcificanti di sintesi, ricavati dalla fermentazione di cereali, molto più pericolosi dello zucchero stesso. Mozzi, in una delle interviste, cita casi di pazienti affetti di diabete, che pur non assumendo cereali, continuavano a lamentare una glicemia alta a causa delle gomme da masticare, purtroppo ne bastano solo un paio al giorno per farla impennare. Infine non dimentichiamo i farmaci che possono contenere cereali, ad esempio l’amido di mais, presente come il prezzemolo…..
Cosa consiglia Mozzi in sostituzione dei cereali: quinoa e legumi, rigorosamente a colazione e a pranzo e MAI a cena, per evitare il ristagno del picco glicemico, e carne, pesce, uova, semi oleosi e verdure giuste. Con questi alimenti i livelli di glicemia scenderanno inesorabilmente e si dovranno regolare opportunamente le dosi di insulina, e raccomandata sempre l’attività fisica, che sia camminata spedita, bicicletta, nuoto.
Il diario alimentare, per questa patologia è indispensabile: segnando la glicemia del mattino si può verificare quanto il pasto della sera sia corretto, e per prove ed errori, si può capire l’esatta risposta del nostro corpo e l’influenza che ogni alimento ha sui suoi livelli glicemici. Mozzi ricorda che la cena è il pasto più difficile per chi soffre di diabete, per i motivi esposti sopra e perché, nel costume sociale, le cene non solo sono momenti conviviali ma anche includono il consumo di alcolici anche del vino, un altro fattore iperglicemizzante. Il consiglio è di mantenere la cena il più possibile leggera e, dove si può e si vuole, magari se il pranzo del mezzogiorno è stato ricco, di saltarla addirittura, facendo il mattino successivo una colazione abbondante. È anche utile un minimo di movimento prima di andare a dormire, specialmente se il pasto serale è stato meno frugale di quanto dovrebbe. Mozzi infatti insiste sul fatto che i livelli alti di glucosio nel sangue non devono permanere per molte ore di seguito, quello che invece capita la notte, se si fa una cena sbagliata o troppo abbondante che mantiene alto il livello della glicemia. Per questo motivo gli unici alimenti da preferire la sera, in grado di tenere basso il glucosio, sono le proteine e quindi carne pesce e uova, e la verdura, niente pseudocereali, niente legumi, per via dell’amido che contengono, così pure barbabietole rosse e soprattutto patate e batate, e genericamente tutto ciò che aumenta il carico glicemico, ovviamente niente frutta.
A cura di Rita Cavalca e Alfonsa Deon
Un riassunto degli alimenti più consigliati/sconsigliati ai diabetici.
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Alimenti consigliati: carne, pesce, uova, verdure ( quelle amidacee non a cena), legumi (non a cena), frutta secca e semi oleosi con moderazione.
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Da usare saltuariamente o con moderazione e solo a colazione e a pranzo: frutta di stagione, vino, patate, pseudo cereali come quinoa, amaranto e grano saraceno. Quest’ultimo solo dopo avere verificato che non alzi troppo la glicemia.
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Sconsigliati: tutti i cereali, zuccheri, dolcificanti artificiali o sintetici, latte e derivati.
La tabella è indicativa e va adattata in base all’età, l’attività che si svolge, la gravità della patologia….Una dieta di un giovane sportivo non può essere uguale a quella di un’anziano con patologie che non fa nessuna attività fisica. Gli alimenti non indicati si possono testare personalmente.
Per questi cambi di alimentazione è necessario farsi seguire da un medico esperto per evitare pericolosi scompensi glicemici. Si sconsiglia la dieta “fai da te”
Gruppo di Facebook dedicato ai diabetici che vogliono seguire la dieta del dottor Mozzi
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Puntata completa sul diabete
Argomento diabete a partire da minuti 14.50
Argomento a partire da minuti 1.45
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Video testimonianza sul diabete di tipo 1
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