RETTOCOLITE ULCEROSA E MORBO DI CROHN
Il Dottor Mozzi ci spiega come una corretta alimentazione può renderci più forti contro queste patologie
La rettocolite ulcerosa è una malattia caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino, che provoca delle lesioni ulcerose. L’andamento della malattia non è lineare, ma piuttosto caratterizzato dall’alternarsi di crisi acute, cui seguono delle fasi di remissione. La frequenza degli attacchi può variare e diventare via via sempre più elevata.
Le cause della malattia sono ancora ignote ai medici. L’ipotesi più probabile è una combinazione di fattori ambientali e predisposizione genetica.
La rettocolite ulcerosa si manifesta con diarrea ematica, anche notturna, associata a dolori e crampi addominali, che spesso si risolvono con l’evacuazione. Spesso è presente urgenza con difficoltà a trattenere lo stimolo defecatorio e una evacuazione di piccolo volume o anche solo di muco e sangue.
Nelle localizzazioni di malattia esclusivamente al retto può essere presente, al posto della diarrea, una stitichezza anche severa. Gli episodi più severi (15%) sono caratterizzati dalla comparsa di febbre e di disidratazione e necessitano di un ricovero urgente in Ospedale per poter praticare la terapia adeguata a base di cortisonici, immunosoppressori, antibiotici e supporto nutrizionale in vena.
Solo in casi rari, quando la terapia si dimostra inefficace, si rende necessario un intervento di colectomia totale.
La malattia di Crohn è un’infiammazione cronica che può colpire tutto il tratto gastrointestinale. Le cause sono ancora sconosciute.
Le ulcere derivate dall’infiammazione, se non curate, possono portare a creare dei restringimenti intestinali (stenosi) o approfondirsi fino a “bucare” l’intestino e a toccare gli organi circostanti (fistole). Tali complicanze richiedono spesso un trattamento chirurgico, anche se la malattia può tornare nel punto in cui viene eseguita la resezione chirurgica. Nonostante ciò, la maggior parte dei pazienti, con le cure e i controlli necessari, possono ben controllare la patologia e condurre una vita regolare.
I sintomi possono variare dal dolore addominale, alla diarrea cronica, alla perdita di peso o alla febbricola. Tuttavia, in una buona percentuale dei casi, la malattia non dà sintomi e viene scoperta solo per caso.
Nella maggior parte dei casi La terapia immunosoppressiva e il controllo regolare permettono di controllare la malattia e la sua progressione. La terapia per la malattia di Crohn tende a spegnere l’infiammazione intestinale, agendo sui meccanismi dell’intestino e del sistema immunitario.
Purtroppo non si può prevenire l’insorgenza della malattia di Crohn, ma si possono prevenirne le complicanze e l’evoluzione attraverso una diagnosi precoce, che consiste nel richiedere esami del sangue, delle feci e un esame non invasivo dell’addome.
Secondo il dottor Mozzi, la causa primaria delle malattie infiammatorie croniche intestinali sta nel consumo quotidiano di latte, derivati del latte e glutine. È tuttavia sufficiente cambiare alimentazione ai primi sintomi per ottenere un netto miglioramento. L’importante è non aspettare troppo prima di cominciare, per evitare che la malattia si cronicizzi. È anche importante ricordare che sono sufficienti 2-3 giorni consecutivi di alimentazione scorretta per portare a una recrudescenza. Chi è soggetto a queste patologie non dovrebbe sgarrare.
Il miglior rimedio per le patologie di questo tipo sono le proteine, in particolare quelle del pesce che fanno bene a tutti. Ad esempio, il dottore consiglia salmone crudo con limone. Evitare di esagerare con la frutta. Gruppo 0: evitare melanzane, patate, tè, caffè e cavolfiore.
Le persone di gruppo 0 devono fare attenzione perché reagiscono molto rapidamente. Semplificare molto l’alimentazione per individuare più facilmente le cause.