CAVOLINI DI BRUXELLES
I cavolini di Bruxelles, anche detti cavoletti, sono i germogli del cavolo di Bruxelles, la Brassica oleracea gemmifera, della famiglia delle
Crociferae, la quale presenta un fusto eretto che può arrivare a misurare il metro di altezza, raccogliendo su di sé anche 100 cavoletti, i quali crescono sotto le foglie, che si presentano verdi e alternate.
Si tratta di un vero e proprio cavolo in miniatura, non più grande di una noce, con piccole foglie di colore verde chiaro che si sviluppano intorno ad un piccolo torsolo.
Nonostante il nome le origini sono da ricercarsi in Italia, paese dal quale vennero esportati in Belgio dai legionari romani.
La leggenda li vuole comunque molto diffusi nella città da cui prendono il nome dove si dice vennero coltivati per la prima volta nel XIII sec.
Ad oggi il maggior produttore è l’Inghilterra, il resto delle coltivazioni si concentrano in Francia e Olanda.
Si distinguono diverse varietà:
la nana, con germogli rotondi e fitti
il comune
il medio del mercato, con fusto di medie dimensioni
la varietà rossa, che però è estremamente difficile da reperire
In base a una differente classificazione si può distinguere anche in: varietà precoce, che si produce da fine settembre a novembre, fra cui i più rinomati sono la Asgard, la Porter e la Lunet semi-tardiva, il cui periodo si estende da novembre a dicembre, fra cui la Heracles, la Kundry e la Pilar tardiva, coltivata da gennaio a marzo, fra cui ricordiamo la Sigmund, la Igor e la Pinacle
Si possono mangiare crudi, bolliti o saltati in padella; il loro sapore è amaro e acido.
I cavolini di Bruxelles sono ricchi di carboidrati e fibre; contengono molto potassio, ferro, vitamina C e acido pantotenico.
A ogni piatto è consigliato abbinare sempre uno o più ortaggi, perché ricchi di vitamine e sali minerali indispensabili per il sistema immunitario. Assicurarsi che siano freschi e di stagione, meglio se coltivati in modo biologico.
Benefici per i gruppi B, neutri per i gruppi A e AB sconsigliati per il gruppo 0
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