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Anemia, stanchezza, dolori articolari. La testimonianza di Luisa

Mi chiamo Luisa, ho 51 anni e sono di gruppo 0. Fino a 42 anni non sapevo cosa fosse la salute, poi tutto cambiò radicalmente per merito di un’amica, che non smetterò mai di ringraziare, e di molta buona volontà. Penso sia cominciato tutto fin da quando ero ancora nel grembo di mia madre: appena nata ho rischiato subito di morire come due sorelline di pochi mesi che ho perso a causa di una broncopolmonite. Ho altri due fratelli, che però ignorano la dieta Mozzi nonostante siano pieni di acciacchi e debbano assumere medicine quotidianamente.
BLa mia famiglia era di origine contadina: in casa mia non mancava mai il latte fresco, si macellavano le mucche della stalla, si sacrificava annualmente il maiale, frutta a volontà e pastasciutta tutti i giorni.
A 3 anni ho tolto le tonsille, a 5 l’appendice. Soffrivo di dolori articolari e muscolari, tendiniti e vaginiti da candida; l’influenze erano sempre puntuali e ricorrenti, stipsi e mal di stomaco. Verso i 24 anni ho iniziato a manifestare sintomi di anemia. Nel giro di 5 anni ho avuto due aborti spontanei e una gravidanza un po’ sofferta (ricoveri per minaccia d’aborto, dolori alla schiena fino alla fine) ma con determinazione portata a termine con taglio cesareo: il bambino (che ora ha 22 anni) era podalico, ma fortunatamente sano! Dopo qualche anno l’anemia divenne più acuta, costringendomi ad integrare il ferro tramite flebo per diversi anni.Nel 2005 decisi di farmi ricoverare in gastroenterologia per accertamenti: mi confermarono l’intolleranza al lattosio. Per mia fortuna risultai negativa all’helicobacter pylori, ma le mucose della stomaco erano tutte infiammate; mi fecero il pieno di ferro portandomi un Hbg a13, ma era una soluzione temporanea…dopo tre mesi stavo peggio di prima.

Nice woman and headacheAl mattino, appena alzata, mi sentivo spossata e avevo solo voglia di piangere. Il medico di base mi disse che la mia stanchezza era dovuta allo stress: in quel periodo ho assistito fino alla fine mio padre, paralizzato da 20 anni con l’amputazione di un arto inferiore, mio zio affetto da morbo di Parkinson e mia madre, che però era ancora in discrete condizioni, deceduta poi con diagnosi di leucemia, fibrillazione atriale, ipotiroidismo e stenosi carotidea. Come cura mi prescrisse quindi un antidepressivo, che provai per pochissimo tempo ma interruppi appena mi accorsi che stava solo peggiorando le cose. Avevo l’umore sottoterra ed ero arrabbiata per tutti i medici che avevo visto inutilmente, soldi e tempo buttati via. Feci pure alcuni esami per le intolleranze, ma anche così non venni a capo di niente. Alla fine la stanchezza era onnipresente, ero in deperimento organico e nel frattempo avevo anche perso peso: qualsiasi cosa mangiassi mi gonfiava lo stomaco. Sentivo e capivo che qualcosa non andava, avevo un calo evidente di forza e energie…ma qual era il problema, mi chiedevo?

Un giorno mio marito sentì parlare del dottor Mozzi al mercato. Ero disperata, con tutta la mia buona volontà non sarei più riuscita ad andare avanti così, ma con le poche forze che mi erano rimaste chiesi un appuntamento e decisi di intraprendere questo percorso. Oggi posso dire a voce alta: meno male che ho conosciuto questo unico, grande, umile medico, che è riuscito con la forza delle sue parole a farmi capire tante cose essenziali per poter ritrovare l’equilibrio psico-fisico “ora permanente”. Seguo Mozzi da più di 9 anni e non tornerei indietro neanche per tutto l’oro del mondo: la nostra salute è il bene più prezioso. Non ho niente contro la medicina ufficiale e fortunatamente non sono arrivata a soffrire gravi patologie ma, facendo tutto quello che mi hanno detto di fare, ero arrivata a 42 anni senza più la voglia di vivere.

Mix race woman cooking in the kitchenA casa mia cucinare è una priorità assoluta: è sempre stata la mia più grande passione, ci metto tutta la mia fantasia e creatività. I piatti più belli nascono sempre all’improvviso e appagano sempre. Cosa mangio? Tutti gli alimenti compatibili con il mio Gruppo Sanguigno: principalmente molta carne (escluso il maiale) cucinata in mille modi e contornata da tantissime verdure del mio orticello, tanti legumi (spesso preparo la farinata o altre ricette con farina di ceci), pesce una o due volte a settimana. Le uova le uso per realizzare qualche dolcetto appropriato, ma anche piatti salati (crêpes, omelettes, impasti vari). Mandorle, nocciole, noci e pinoli possono essere utilizzati in mille modi diversi, anche tritati come sostituto del classico formaggio. Sono inoltre molto golosa di castagne. Ho eliminato i latticini e mantenuto i pochissimi cereali consentiti, che però non consumo quasi mai (a parte la quinoa). Il destino ha voluto che sposassi un fruttivendolo, ma a casa mia la frutta non esiste più, la vendo e basta. Da quando ho iniziato questo stravolgimento (senza rimpianti) il mio corpo è rinato! Sono la mamma di uno sportivo, orgogliosa di tutti i premi che ha ricevuto. Sono soddisfatta anche del calo di peso di mio marito, Gruppo Sanguigno B (in 2 anni da 101 a 78), che già cominciava ad avere qualche problemino. Infine i miei cagnolini, ancora viventi e in ottima salute, seguono anche loro il percorso Mozziano. In famiglia siamo tutti carichi di energia e non sappiamo più cosa vuol dire beccarsi un raffreddore. A volte qualche sgarro ci sta, ma il mio corpo mi punisce subito; in questi casi cerco di rimediare immediatamente aiutandomi con l’acqua bollente.

Ecco, questi sono esempi da non sottovalutare, il tempo non li cancella, il cuore non li dimentica.
Lo so, iniziare un nuovo cammino spaventa, ma non è mai troppo tardi e i risultati si vedono: dopo ogni passo ci si rende conto di quanto fosse pericoloso rimanere fermi. Provare per credere! Non costa nulla, si basa tutto su metodi naturali; l’unica cosa necessaria è la saggia e buona volontà...unita ad un dose di perseveranza. Mi dispiace per le persone che non si danno questa possibilità, poiché queste non capiranno mai che quando non si sta bene, quando si soffre, la vita che è “unica” non è più vita. Siamo tutti come dei libri: ognuno ha la sua storia. La maggior parte della gente vede solo la copertina, alcuni leggono l’introduzione, molti si affidano alle critiche degli altri…ma per conoscerla davvero bisogna mettersi in gioco, aprire il libro e leggere fino all’ultima pagina!!!

Un abbraccio a tutti e ancora grazie al Dott. MOZZI

Luisa – Mantova

 

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