PRESSIONE ARTERIOSA, IPERTENSIONE, IPOTENSIONE

I consigli del dottor Mozzi per mantenere livelli di pressione ottimali

La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi sanguigni. I suoi valori dipendono dalla quantità di sangue pompato dal cuore, ma anche da quanto le arterie sono libere da ostruzioni e dall’elasticità delle pareti dei vasi sanguigni. Se queste condizioni non sono ottimali, il sangue scorre con difficoltà e la pressione massima aumenta oltre i valori normali. In questo caso si parla di ipertensione arteriosa.

L’ipertensione arteriosa non è una malattia, ma un fattore di rischio, ovvero una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino altre malattie cardiovascolari.

Si suddivide in tre tipologie:

  • ipertensione sistolica, che avviene quando solo la pressione massima aumenta
  • ipertensione diastolica, dove ad aumentare sono i valori della pressione minima
  • ipertensione sisto-diastolica, in cui entrambi i valori di pressione (minima e massima) sono superiori alla norma.

Per i medici, l’ipertensione arteriosa primaria, che rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione, non ha una causa precisa. Nel restante 5% dei casi, invece, l’ipertensione sarebbe la conseguenza di malattie, congenite o acquisite, che interessano l’apparato renale e circolatorio, e per questo viene definita ipertensione secondaria. In questi casi, individuare e curare le patologie può normalizzare i valori della pressione.

I sintomi più comuni sono: mal di testa, (soprattutto al mattino), vertigini, acufeni, vista alterata (visione nera, o presenza di puntini luminosi davanti agli occhi), perdite di sangue dal naso. Tuttavia, l’ipertensione può anche presentarsi in forma asintomatica; per questo è importante controllare regolarmente i propri valori.

Per contrastare l’ipertensione, i medici raccomandano per prima cosa un cambiamento nello stile di vita: un’alimentazione più leggera e povera di sale, attività fisica moderata ma costante, smettere di fumare e limitare il consumo di alcolici. Se tutti questi accorgimenti non bastassero, si potrebbe considerare una terapia farmacologica.

L’ipotensione, invece, è una condizione in cui la pressione del sangue è molto più bassa rispetto ai valori considerati normali. Di conseguenza, gli organi e i tessuti dell’organismo rischiano di non ricevere ossigeno e nutrienti a sufficienza.

Le possibili cause della diminuzione della pressione sanguigna sono molte: un’emorragia improvvisa, una grave infezione, uno scompenso cardiaco, uno shock anafilattico, danni ai nervi che regolano le variazioni pressorie della circolazione come nel caso di diabete, aritmie e disidratazione. Secondo i dottori, inoltre, alla base ci possono essere anche cambiamenti repentini della postura, soprattutto passando rapidamente dalla posizione sdraiata alla stazione eretta. In questo caso i disturbi scompaiono entro pochi minuti o addirittura in pochi secondi se il paziente torna alla posizione precedente.

L’ipotensione può insorgere anche durante la digestione, quando il sangue si concentra nell’apparato digerente a discapito di altri organi. Infine, l’alcol e alcuni farmaci possono ridurre notevolmente la pressione. Succede, ad esempio, con i medicinali contro l’ansia e la depressione, i diuretici, gli antipertensivi in generale e alcuni antidolorifici.

I principali sintomi dell’ipotensione sono: vista appannata, stato confusionale, vertigini, svenimento, stordimento, nausea o vomito, sonnolenza e debolezza. Per diagnosticare l’ipotensione è necessaria una visita medica. In questo caso, il trattamento prescritto dipenderà dalla causa scatenante.

Secondo il dottor Mozzi, i valori ottimali per la pressione sanguigna sarebbero di 130/80. Nella sua esperienza, in genere l’innalzamento della pressione minima è causato dai cereali e dai farinacei che, soprattutto a cena, possono creare seri problemi. È importante sottolineare che i cereali senza glutine non fanno eccezione a questa regola. Riso, quinoa e simili purtroppo non sono la soluzione. Evitare inoltre le caramelle e la gomma da masticare.

Le persone che tendono ad avere la minima alta, secondo il dottore, dovrebbero saltare la cena o limitarla a verdure e pesce. Il pesce a cena mantiene la pressione ancora più bassa della carne, per cui sarebbe la soluzione migliore per tutti. Altro fattore di rischio sono gli alcolici, in particolare il vino. Sarebbe dunque meglio eliminarlo o limitarne il consumo e berne poco a pranzo piuttosto che a cena.

La cena ideale sarebbe a base di pesce consigliato per il proprio gruppo (merluzzo, tonno, sardine, salmone, trote vanno bene per tutti), possibilmente accompagnato da un contorno di verdure adatte. Il dottore consiglia anche di evitare i legumi la sera.

Carne, salumi e maiale invece tendono ad abbassare la pressione insieme a latte e derivati, in particolare formaggi grassi. Sarebbe meglio evitare anche la frutta, specialmente a cena. I gruppi A e AB dovrebbero evitare anche la carne rossa.

Il dottore raccomanda inoltre che i farmaci non vengano interrotti bruscamente solo perché si modifica l’alimentazione. È comunque opportuno che il passaggio sia graduale e sotto costante controllo, presso il proprio medico o farmacista ma anche da soli. Misurarsi la pressione da soli con un apparecchio valido, la mattina e prima della cena (che di solito influisce sui livelli di pressione del mattino dopo). Aggiungere i valori della pressione nel proprio diario alimentare può aiutare a individuare le cause in modo più accurato.

Una bella camminata la sera dopo mangiato può aiutare per la pressione, specialmente dopo una cena non proprio leggera.

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