INSUFFICIENZA RENALE

Cosa consiglia il dottor Mozzi per mantenere i nostri reni in salute?

L’insufficienza renale è una grave condizione medica, che impedisce ai reni di svolgere correttamente la loro funzione. Quando i reni non funzionano come dovrebbero, diversi meccanismi del nostro organismo vengono a mancare.

Come prima conseguenza, le scorie all’interno del nostro sangue non vengono più smaltite a dovere, portando a un accumulo che crea intossicazioni a livello sanguigno. Due di queste scorie sono l’azoto non proteico e la creatinina, indicati dai livelli di azotemia e creatininemia. Quando questi valori si innalzano, è segno di un malfunzionamento a livello renale.

Inoltre, la regolazione dei liquidi nel nostro corpo risulta alterata, portando ad accumuli di fluidi in diverse parti del corpo, come ad esempio le gambe. Altro equilibrio che risulta alterato è quello acido-basico del sangue, che porta a livelli anomali di elettroliti nel sangue (ad esempio fosforo e potassio).

Medici ed esperti in patologie renali distinguono due tipi di insufficienza renale: l’insufficienza renale acuta (o blocco renale) e l’insufficienza renale cronica.

Queste due tipologie si distinguono in base alla loro rapidità. Nell’insufficienza renale acuta, la funzionalità dei reni diminuisce in maniera improvvisa e molto rapida (da cui il termine “acuta). L’insufficienza renale cronica, invece, si manifesta in modo più lento, graduale e progressivo. I
n questo caso, l’avanzamento della patologia può durare mesi o addirittura anni.

Secondo i medici, quando l’insufficienza renale è di tipo acuto, è possibile che i reni siano in grado di riacquistare la loro funzione, mentre un’insufficienza renale cronica è, di norma, irreversibile.

Generalmente, le persone più a rischio di insufficienza renale sono i fumatori, gli anziani e coloro che soffrono o hanno sofferto in passato di condizioni o patologie come diabete, ipertensione, malattie cardiache, renali o epatiche, alti livelli di colesterolo nel sangue e obesità.

I sintomi che possono indicare un’insufficienza renale sono molti. Alcuni dei più caratteristici per l’insufficienza renale acuta sono una ridotta produzione di urina, presenza di edemi (accumuli di fluidi corporei) negli arti inferiori, sonnolenza, affanno, una sensazione di fatica, confusione, nausea, convulsioni e dolore al petto.

I sintomi di un’insufficienza renale cronica compaiono in maniera graduale e i principali sono: nausea, vomito, perdita di appetito, senso di debolezza, disturbi del sonno, alterata produzione dell’urina, difficoltà di concentrazione, spasmi e/o crampi muscolari, singhiozzo, presenza di edemi agli arti inferiori, prurito alla pelle, dolore al petto, affanno e ipertensione.

Per arrivare a una diagnosi corretta di insufficienza renale e delle sue cause,  i medici esaminano la storia clinica del paziente, per poi effettuare le analisi del sangue, le analisi delle urine, ecografia e TAC addominale. A volte, per chiarire le cause scatenanti, si può decidere di ricorrere a una biopsia renale.

Una volta individuato ilo tipo di insufficienza renale e la o le cause scatenanti, i medici prescrivono una terapia farmacologica mirata per ogni paziente. Nei casi più gravi, si può ricorrere alla dialisi o al trapianto di rene.

 

Ma cosa ne pensa il dottor Mozzi?

Secondo l’opinione del dottor Mozzi, la causa principale dell’insufficienza renale sarebbero i cereali, in particolare quelli con il glutine, insieme a latte e derivati del latte. Bere tanti liquidi non fa molta differenza, spiega il dottore che piuttosto consiglia di consumare proteine, del tipo più adeguato per il nostro gruppo sanguigno. Questo perché i reni sono fatti appositamente per eliminare gli scarti delle proteine, mentre non riescono a tollerare i latticini e il glutine.

Il dottore sottolinea come sia importante che ognuno scelga con criterio le proteine più adatte al proprio gruppo: ad esempio, la carne bovina può fare molto bene al gruppo 0, ma danneggerebbe ugualmente i reni al gruppo A, che invece può trarre grandi benefici dal consumo del pesce giusto.

Ogni persona ha nel suo programma genetico una tendenza ad accumulare le sostanze dei cibi intossicanti in un determinato organo o apparato del corpo piuttosto che un altro. Quando una persona è “programmata” per concentrare queste sostanze nei reni, può incorrere in insufficienze renali, calcoli o rene policistico, fino a finire in dialisi.

Il dottore paragona i reni a un colapasta o un filtro: se consumati con regolarità, i cereali finiscono per rovinare questo colapasta, allargandone i buchi. Una conseguenza di questo fenomeno è che spesso, all’analisi delle urine, risulta un’elevata presenza di proteine, che vengono così scambiate per la vera causa scatenante. Il dottore spiega che, in realtà, quando le proteine rimangono nell’urina è proprio un segno del fatto che i cereali hanno danneggiato i reni, impedendogli di svolgere la loro corretta funzione.

Il dottor Mozzi raccomanda dunque di eliminare tutti i cereali, compresi quelli senza glutine come riso, miglio, mais. Si potrebbe fare uno strappo al massimo per la quinoa, che generalmente va bene per tutti. Le persone dei gruppi A e 0 possono consumare con moderazione anche grano saraceno. Consiglia invece di evitare assolutamente i cibi aproteici che a volte vengono consigliati per queste patologie.

Tuttavia, le proteine di carne e pesce giusti sono indispensabili. In alcuni interventi, infatti, il dottor Mozzi racconta come nei centri specializzati per la cura di questo tipo di patologie stiano cominciando ad adottare il consiglio di non bere molto e di assumere più proteine per la dieta dei pazienti.

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