QUINOA
La quinoa (Chenopodium quinoa) è il seme di una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae.
Sono poche le prove storiche sulla quinoa pervenute fino a noi, ma sappiamo per certo che è una pianta molto antica: gli Incas la coltivavano già 5000 anni fa sulle montagne andine. Il bacino del lago Titicaca, situato tra Perù e Bolivia, è considerato la sua principale zona di origine ed è ancora oggi una delle principali aree di coltivazione.
Gli Incas consideravano la quinoa sacra e la veneravano con il nome di chisaya mama, “madre di tutti i semi”. Per tradizione ogni anno l’Imperatore inaugurava la stagione della semina, piantando i primi semi con una pala dorata. Tuttavia all’arrivo dei conquistadores spagnoli questa pianta non era diffusa solo nel territorio Inca, ma anche in quello dei Maya e delle altre popolazioni precolombiane. La sua distribuzione geografica andava dalla Colombia e dal Messico fino all’Argentina e al Cile.
L’ufficiale Pedro de Valdivia fu il primo ad accennare nelle sue cronache alla coltivazione di quinoa. Anche lo scrittore Garcilaso “Inca” De la Vega la menzionò nei suoi “Commentari reali degli Inca”, paragonando i grani di quinoa al miglio o a piccoli chicchi di riso; fece riferimento anche al primo carico di quinoa inviato in Europa, il quale purtroppo arrivò morto e sterile, probabilmente a causa della grande umidità della nave.
Rendendosi conto che la quinoa era sacra agli Indios, gli spagnoli tentarono di abolirne la coltivazione sostituendola con il frumento, cereale sacro ai cristiani. Le popolazioni andine però non lo accettarono e continuarono a coltivarla nascondendo i semi. Questa piccola ribellione permise loro di mantenere questa pianta nei secoli successivi. Come riconoscimento per il loro contributo a sostegno della biodiversità, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2013 Anno Internazionale della Quinoa.
Pur non appartenendo alla famiglia delle Graminaceae, la quinoa viene classificata merceologicamente come cereale o pseudocereale, poiché è possibile ricavare farina dai suoi semi. È una pianta annuale che può raggiungere un’altezza da 1 a 3 metri. Le foglie sono larghe e polimorfe (possono avere forme diverse); i fiori sono piccoli ed ermafroditi e il frutto è secco e misura fino a 4 mm di diametro. Può essere coltivata fino a un’altitudine di 4000 metri. Ne esistono almeno 100 varietà, tra le principali troviamo: Kancolla, Illpa, Quillahuaman e Amarilla de Maranganí nel Perù; Pasancalla, Huaranga, Kamiri e Sajama in Bolivia.
A livello nutrizionale la quinoa viene paragonata ai cereali per l’alto contenuto di amido e carboidrati (60%), ma è priva di glutine e ricca di proteine. È inoltre un’ottima fonte di fibre, aminoacidi essenziali, sali minerali e vitamine B, C, E.
I principali produttori di quinoa nel mondo sono Bolivia e Perù, subito seguiti dagli USA. Attualmente la coltivazione si sta sviluppando in Europa, Himalaya, India e Kenya.
La tradizionale farina ricavata dai semi tostati di quinoa viene usata in molti paesi al posto del frumento per la produzione di pane e torte. I semi sono usati anche nella preparazione di primi piatti, piatti unici e cereali simili ai fiocchi di avena. Dalla loro fermentazione si ottengono inoltre birra e chicha, una bevanda tradizionale Andina.
Si consiglia di lavare la quinoa in abbondante acqua per eliminare la saponina. Per una corretta alimentazione si consiglia di abbinarla a carne, pesce, uova e verdure. Non è molto consigliato l’abbinamento con legumi. Per il contenuto di amidi si sconsiglia di consumarla a cena, soprattutto con l’avanzare dell’età.
Neutra per i gruppi 0, A e AB, benefica per il gruppo B.
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