Albicocca

Dieta gruppo sanguigno - alimenti- albicoccaL’albicocca è il frutto dell’albero dell’albicocco, nome scientifico Prunus armeniaca, della famiglia delle Rosacee. Il nome deriva dalla parola araba Al-barquq, la quale richiama per il suo significato: “precoce”, la parola latina Praecoquus, da qui deriva invece il nostro percoca.
È una pianta originario della Cina nord-orientale, dove ancora cresce spontanea; le prime tracce si datano a più di 4000 anni fa.
Diffusasi attraverso l’Asia l’albicocca giunge in Armenia, dove veniva chiamata Mela armenica (Armeniacum malum) e dove ne venne in contatto Alessandro Magno. Furono gli arabi a diffondere questo frutto nel bacino del Mediterraneo, anche se in Italia e Grecia era già conosciuto nel 60 a.C. grazie ai Romani.

Ad oggi la coltivazione dell’albicocco è diffusa in più di 60 paesi, soprattutto in USA, Spagna, Italia, Francia e Grecia.
L’albicocco è un albero con chioma a ombrello che, pur mantenendo il tronco abbastanza sottile, può superare i 10 metri di altezza, anche se quello coltivato non raggiunge i 3,5. Le foglie presentano un piccolo violaceo, hanno punta acuminata e bordo seghettato. I fiori, bianchi o leggermente rosati, si presentano riuniti in piccoli gruppetti e sbocciano prima della fogliazione.
Il frutto è detto drupa, dalla forma tondeggiante, la sua dimensione varia dai 3 ai 6 cm; il colore della buccia, molto vellutata, è arancio, così come la polpa, spesso con sfumature rosse. All’interno dell’albicocca si trova un seme, detto armellina, di grandi dimensioni, marrone scuro.

Le varietà di albicocche più diffuse sono:
Pindos, che si raccoglie verso fine maggio; Diavole, diffuse in Campania e dal colore più tendente al rosso; Reale di Imola, varietà poco coltivata perché i frutti, dalla polpa tipicamente gialla, maturano in diversi periodi; Valleggina, coltivata nella piana di Valleggia in provincia di Savona, arancione brillante con macchie rosse; Amabile Vecchioni, frutti molto grandi, fiorisce a marzo (prima di quasi tutti gli altri alberi da frutto) e matura alla fine di giugno; Thyrintos, matura a inizio giugno.
Sono stati prodotti ibridi interessanti con piante della stessa famiglia, come pesca e prugna.

L’albicocca si pianta da ottobre ad aprile e inizia a fruttificare dopo soli due anni; si raccoglie, per la maggior parte a mano, da giugno a agosto; questa precocità rende la frutta soggetta al rischio delle gelate primaverili.
Ama climi caldi o temperati, asciutti perché la troppa acqua può’ far marcire sia la pianta che i frutti, ma non teme il freddo.

Essendo le albicocche soggette a deperimento entro pochi giorni dalla raccolta sono diffusi diversi metodi di conservazione alternativi: vengono essiccate (mantenendo così intatti i sali minerali), sciroppate, utilizzate per fare succhi o marmellate, ma anche gelatine che sono molto apprezzate in pasticceria (la si utilizza ad esempio nella torta Sacher), ecc…
È inoltre diffuso più di un liquore ottenuto con questo frutto, come l’Abricotine, un’acquavite prodotta in Svizzera, e la Kaijsija, distillata nel Balcani.
Si possono consumare anche i semi, da cui si ricavano diversi aromi, ma il consumo va limitato in quanto contengono acido cianidrico, tossico se ingerito in grandi quantità.

L’albicocca contiene vitamina B, C, PP ed è ricchissima di precursori della vitamina A; apporta inoltre magnesio, fosforo, ferro, sodio, calcio e potassio. Contiene sorbitolo; acqua e fibre, quasi niente proteine e grassi. Circa 28 calorie per 100 gr.

Eventi dedicati all’albicocca:

Festa dell’albicocca di Valleggia a Quiliano (SV)
Sagra dell’albicocca a Casalfiumanese (BO)
Sagra dell’albicocca a Rotondella (MT)

È consigliato il consumo della frutta da sola o con pasti a base di carne, pesce e uova. Si sconsiglia la combinazione con gli amidi dei cereali e con legumi (es. fette biscottate e marmellata, dolci con farina di riso e frutta…): può causare fermentazione.

 Neutro per tutti i gruppi 

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