Zafferano
Lo zafferano (Crocus Sativum) è un pianta del genere Crocus appartenente alla famiglia delle Iridacee. Il suo nome deriva dalla parola latina “safranum”, che a sua volta deriva dall’arabo “za’faran” (giallo). Secondo un’antica leggenda greca, Crocus era un uomo bellissimo, innamorato di una ninfa di nome Smilace; ella ricambiava l’amore del giovane, ma purtroppo era la favorita del dio Ermes, che per vendetta trasformò Crocus in un bulbo.
Originario dell’Asia minore, lo zafferano viene citato (con il nome croco) in un papiro egizio risalente al XVI secolo a.C. e in molte opere di autori greci e romani, tra cui l’Iliade di Omero. Nel corso della storia è stato utilizzato per insaporire e colorare gli alimenti, ma anche come base di profumi, medicinali e tinture per tessuti. La coltivazione del “croco” si sviluppò notevolmente presso i romani, che lo usavano per profumare le loro case, ma con la caduta del loro Impero quest’usanza si perse in Occidente e tornò prerogativa dei paesi arabi. Furono proprio questi ultimi a cambiare il nome della pianta da “croco” a “za’faran”.
In medicina, lo zafferano era prescritto contro la gotta, i reumatismi, il mal di denti e come abortivo. Era inoltre raccomandato per curare la sterilità femminile. Nel Medioevo lo si usava principalmente come colorante alimentare.
La pianta di zafferano è costituita da un bulbo del diametro di 5 centimetri, che contiene circa 20 gemme. Di queste, solo 3 generano i getti, che spuntano dal terreno e racchiudono i fiori e le foglie; dalle restanti gemme nascono i bulbi secondari. I fiori sono composti da 6 petali di colore violetto, mente le foglie sono molto strette e possono raggiungere i 35 cm di lunghezza.
Le zone migliori per coltivare lo zafferano sono quelle caratterizzate da una piovosità medio-bassa, preferibilmente con terreni in pendenza, in modo da evitare ristagni d’acqua. La pianta sopporta molto bene il clima freddo ed entra in stato vegetativo nei mesi estivi, per poi fiorire durante il mese di ottobre. Luglio e agosto sono i mesi migliori per la raccolta dei bulbi.
Le principali coltivazioni italiane si trovano in Umbria, Abruzzo, Sardegna, Toscana e nelle Marche. Molto rinomati sono:
• lo zafferano dell’Aquila DOP (www.zafferanodop.it)
• lo zafferano di Sardegna DOP
• lo zafferano di San Gimignano DOP
La pianta di zafferano è composta principalmente di acqua, carboidrati, proteine e fibre; è inoltre ricca di vitamine A, B e C. Recenti studi affermano che i suoi principi attivi sono estremamente benefici per il sistema nervoso, oltre ad avere ottime proprietà antiossidanti.
Attenzione: nonostante tutti i suoi benefici, lo zafferano va dosato con cura, poiché in quantità eccessive (10 grammi) diventa molto pericoloso, in particolare per le donne in gravidanza. Si consiglia di non superare la dose di 1,5 grammi al giorno.
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