ENDOMETRIOSI
I consigli del dottor Mozzi per contrastare questa patologia con il giusto percorso alimentare
ENDOMETRIOSI
I consigli del dottor Mozzi per contrastare questa patologia con il giusto percorso alimentare
L’Endometriosi è una malattia determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero, mentre solitamente dovrebbero trovarsi all’interno. Questa anomalia determina nel corpo un’infiammazione cronica dannosa per l’apparato riproduttivo, che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali.
I principali sintomi dell’endometriosi sono caratterizzati da dolori molto intensi durante il periodo mestruale e premestruale (dismenorrea) e nel periodo dell’ovulazione, insieme a dolori pelvici cronici, dolore nei rapporti sessuali, stanchezza fisica cronica. In una bassa percentuale dei casi l’endometriosi può essere asintomatica.
Per una corretta diagnosi occorre rivolgersi ad uno specialista o ad un centro specializzato.
Gli esami da fare per diagnosticare l’endometriosi sono vari e in alcuni casi possono esserci variazioni da paziente a paziente. Tra i vari esami consigliati ci sono: visite ginecologiche, esplorazioni rettali, diagnostica per immagini quale la risonanza magnetica, ecografie pelviche transvaginali ed esami del sangue specifici.
L’endometriosi da sola non comporta necessariamente sterilità. Nonostante ciò è presente nel 30% delle pazienti affette dalla malattia.
Sono attualmente in corso molti studi scientifici che indagano la relazione tra endometriosi e sterilità. Non esiste una risposta universale, ma è certo che essa intacca in diversi modi l’apparato riproduttivo, i tessuti coinvolti nell’attecchimento degli embrioni e le riserve ovariche, portando potenzialmente all’impossibilità di fecondazione.
Le cause dell’endometriosi sono poco chiare. Tuttavia, i medici hanno avanzato diverse e disparate teorie: predisposizione genetica, eccessiva attività degli estrogeni, alterazioni nel sistema immunitario, formazione di tessuto endometriale nelle cicatrici di interventi chirurgici (taglio cesareo, isterectomia).
Attualmente, per chi soffre di endometriosi, i possibili approcci terapeutici sono due: conservativo, basato sull’impiego di farmaci, oppure chirurgico.
La terapia conservativa farmacologica consiste nella combinazione di antidolorifici e una terapia ormonale mirata. L’opzione chirurgica consiste invece nella rimozione del tessuto endometriale in laparoscopia.
Secondo il dottor Mozzi, l’endometriosi può essere risanata mantenendo il giusto percorso alimentare. Il dottore spiega che le infiammazioni dell’apparato digerente si riflettono poi sull’apparato riproduttivo, causando una mutazione dei tessuti.
Per combattere questa patologia, il dottore raccomanda di evitare principalmente tre tipi di alimenti:
- latte e derivati di qualsiasi animale
- cereali, in particolare quelli con il glutine
- zuccheri e dolci cremosi
Questi alimenti andrebbero evitati completamente, senza permettersi nessuno sgarro almeno per un periodo di 4-5 mesi. Molto importante evitare scrupolosamente anche qualsiasi alimento sconsigliato per il proprio gruppo.
Se una paziente ha subito l’asportazione chirurgica dei tessuti, è bene comunque che continui a non sgarrare, perché corre il rischio che le infezioni alimentari cambino bersaglio, concentrandosi su altre zone come il fegato o il seno.
Occorre fare molta attenzione a tutti i tipi di alimenti zuccherini, come il miele e il fruttosio. Il dottor Mozzi raccomanda di eliminare anche i dolci presenti nel suo ricettario, per potersi sbarazzare davvero della patologia.
Consiglia inoltre di eliminare la frutta per sostituirla con più verdure e di consumare legumi, carne, pesce, uova e semi oleosi adatti al proprio gruppo sanguigno.
Consiglio del dottore
Attenzione alle etichette degli alimenti: diversi prodotti alimentari e farmaceutici possono contenere lattosio e glutine, mettendo a rischio la buona salute di chi è predisposto a questo tipo di patologie. Anche i dolci cosiddetti “senza zucchero” andrebbero evitati, poiché i loro dolcificanti possono creare infiammazioni anche gravi.