PSORIASI

Il dottor Mozzi ci aiuta a conoscere e affrontare la cosiddetta “malattia dei sani”

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con aree ispessite e arrossate, ricoperte da squame di un colore biancastro che sfuma nel grigio-argenteo. In alcuni casi, queste lesioni possono provocare prurito.

Secondo le stime, in Italia circa il 2-3% della popolazione è colpito da psoriasi, vale a dire circa due milioni di persone. L’incidenza di questo disturbo è invariata tra uomini e donne.

Secondo i medici, la psoriasi è una malattia che risente in modo significativo dello stress, sia fisico che psichico. In particolare, è stato osservato che nelle persone predisposte, la malattia compare o tende ad aggravarsi entro sei mesi dall’evento stressante (ad esempio un lutto o momenti particolarmente tristi della propria vita). La psoriasi può comparire o peggiorare anche in seguito a situazioni in cui l’organismo è debilitato.

I principali fattori scatenanti possono essere traumi, ferite accidentali e ferite chirurgiche, infezioni, scottature solari, fumo e abuso di alcool. Il nostro corpo può essere debilitato anche da alcuni farmaci, tra cui beta-bloccanti, clorochina, litio, ace-inibitori, interferone-alfa, o una brusca sospensione di corticosteroidi.

La psoriasi è una malattia cronica. Tuttavia, nella vita delle persone che ne sono affette si possono alternare periodi in cui la sintomatologia si attenua o scompare del tutto ad altri in cui i sintomi diventano più severi. In una buona percentuale dei casi, la psoriasi tende a regredire d’estate per poi riacutizzarsi nei mesi invernali.

Nei casi più gravi, che persistono per un periodo di tempo molto lungo della vita, vi sarebbero maggiori probabilità di soffrire di queste malattie e di problemi alle articolazioni. Ne conseguono patologie come l’artrite psoriasica, che può colpire fino al 10% dei pazienti con sintomi cutanei. Riguarda di solito le articolazioni delle mani e piedi e occasionalmente le grandi articolazioni, con remissioni di variabile durata in oltre la metà dei pazienti.

La diagnosi di psoriasi viene effettuata dal dermatologo, principalmente basandosi sull’aspetto clinico delle lesioni cutanee. A volte, il medico specialista può eseguire un esame istologico o citologico di un campione di tessuto per essere certo che l’eruzione non sia causata da altre condizioni, come, per esempio, un fungo o un virus. In genere, i trattamenti per la psoriasi si dividono in quattro aree principali: terapie topiche, con applicazione di creme, pomate e unguenti; terapie sistemiche orali tradizionali, somministrate sotto forma di compresse o iniezioni; terapie biologiche, ossia “farmaci intelligenti” ottenuti con la tecnica del DNA ricombinato, che agiscono in modo mirato su alcune componenti del sistema immunitario; fototerapie, eseguite con raggi ultravioletti.

Secondo il dottor Mozzi, la psoriasi è detta anche la “malattia dei sani”: tutte le tossine accumulate dall’organismo vengono “espulse” attraverso sfoghi sulla pelle anziché sfociare in patologie più gravi. La psoriasi si può dunque considerare un segnale positivo, per quanto fastidioso e antiestetico possa essere.

Se però uno sfogo viene soffocato tramite trattamenti topici a base cortisonica, si può andare incontro a manifestazioni più gravi della malattia, come l’artrite psoriasica.

Alimenti sconsigliati

La causa principale della psoriasi secondo il dottore è senza dubbio il glutine, ma non è l’unica. Insieme al frumento, i principali responsabili sono il lattosio, il maiale, i salumi e in generale gli alimenti sconsigliati per il proprio gruppo. Questo perché la psoriasi è indice di un sistema immunitario molto reattivo, che reagisce tempestivamente a ogni alimento introdotto nell’organismo.

Per il gruppo 0 un altro agente scatenante è l’olio d’oliva. Il dottore consiglia di evitare anche i dolci cremosi, il caffè e il caffè d’orzo. Consiglia inoltre di prendere al mattino una tazza d’acqua tiepida e, invece della colazione, preparare un brunch con alimenti consigliati, da consumare a metà mattina invece che a pranzo.

Per capire quali alimenti rappresentano le cause, ancora una volta è necessario ascoltare il proprio corpo: una volta assunto un alimento, osservare se lo sfogo peggiora. Questo perché anche alimenti poco sospetti, ai quali però siamo molto sensibili, possono innescare la psoriasi. Come esempio, il dottore racconta di alcuni suoi pazienti del gruppo 0 che hanno riscontrato una brutta reazione al pomodoro, che in genere non è particolarmente sconsigliato. Si tratta di un caso raro, ma proprio per questo è buona norma prestare attenzione ai segnali dell’organismo. Per esserne sicuri, il dottore consiglia di limitarsi a mangiarlo per una settimana e poi vedere se produce effetti sulla psoriasi.

Per il gruppo B anche un pasto semplice ma contenente alimenti sconsigliati può portare alla psoriasi, ad esempio una pasta al pomodoro. Tuttavia è sufficiente mangiare carne, pesce e ortaggi consigliati per eliminarla.

Per il gruppo A sono sconsigliati tutti i latticini, anche di capra, patate, arance, pomodoro. Evitare anche l’abuso di dolci e farinacei.

Oltre alla giusta alimentazione, il dottore consiglia di andare al mare quando possibile: l’aria di mare, un po’ di sole e i bagni, abbinati a un’alimentazione corretta, sono un toccasana per la psoriasi.

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