PROBLEMI DELLA PROSTATA

Cosa ci consiglia il dottor Mozzi per le patologie legate alla prostata?

La prostata è un organo fibro-muscolare e ghiandolare maschile, dalle dimensioni simili a quella di una castagna, posizionata sotto la vescica e attorno l’uretra. È un organo importantissimo, poiché contribuisce alla produzione del liquido seminale. Purtroppo, può essere soggetto di diverse malattie infiammatorie quali le Prostatiti, l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) e i tumori maligni. Inoltre, a causa della sua posizione, può influire sul modo di urinare. Ecco perché un ingrossamento della prostata può portare fastidiosi problemi a urinare. Solitamente, i medici consigliano ai pazienti sopra i 50 anni una visita urologica annuale, a scopo preventivo. A coloro che sono affetti da patologie legate alla prostata, vengono inoltre consigliati significativi cambiamenti all’alimentazione e allo stile di vita.

Principali patologie della prostata

L’ipertrofia prostatica benigna (anche nota come prostata ingrossata o adenoma prostatico) è un ingrossamento della prostata non associato a formazioni tumorali. Ciò significa che si verifica un’anomala formazione di cellule, ma che queste non sono di origine cancerosa. Le cellule prostatiche in eccesso vanno a comprimere i tessuti intorno (soprattutto a livello dell’uretra prostatica), senza infiltrarsi al loro interno. Viene diagnosticata dagli urologi, tramite analisi delle urine e uno studio dell’anamnesi del paziente.

La terapia della prostata ingrossata viene stabilita in base alla gravità dei sintomi. In linea generale, se la prostata ingrossata è asintomatica o comunque non provoca particolari disturbi, è sufficiente – sulla base di quanto consigliano i medici – monitorare la situazione nel corso del tempo; se invece sono presenti sintomi, si ricorre a un trattamento farmacologico o, nei casi più severi, a un cura chirurgica. In ogni caso, in presenza di prostata ingrossata, i medici sono tenuti a raccomandare uno stile di vita sano e un cambiamento delle abitudini, in modo che il paziente possa trarre il meglio dalla terapia evitando il più possibile il rischio di complicanze.

Il cancro alla prostata è uno dei tipi di cancro più diffusi per gli uomini e diventa più comune con l’avanzare dell’età. Generalmente il tumore progredisce molto lentamente e nelle prime fasi del suo sviluppo rimane confinato alla prostata. Nelle fasi iniziali questo tipo di cancro è asintomatico e viene diagnosticato tramite una visita urologica. Quando la massa tumorale cresce, dà origine a sintomi urinari: difficoltà a urinare (in particolare a iniziare) o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. Quando questi sintomi si presentano, è necessario rivolgersi a un medico per stabilire se non si tratti piuttosto di ipertrofia, e se siano necessari esami più specifici. In alcuni casi, soprattutto per pazienti anziani o con altre malattie gravi, si può scegliere di non attuare alcun tipo di terapia e aspettare sino alla comparsa di sintomi. Quando si parla di terapia attiva, invece, si intende spesso un’operazione chirurgica radicale.

La prostatite è invece un’infiammazione della prostata. Non è una neoplasia – quindi non bisogna confonderla con il tumore – e non è nemmeno un ingrossamento anomalo. Può essere di tipo acuto (infiammazione rapida improvvisa) oppure cronica (a comparsa graduale e persistente).

Il trattamento dell’infiammazione della prostata dipende dalle cause scatenanti (l’origine può essere batterica o non batterica) e dalle caratteristiche del processo infiammatorio (acuto, cronico o asintomatico). In linea di principio, la terapia delle infiammazioni prostatiche con origine batterica prevede una combinazione di antibiotici e antibatterici,. Che può essere necessario assumere anche per diverse settimane.

Il dottor Mozzi afferma che l’incidenza del tumore alla prostata sia direttamente proporzionale al consumo di latticini. L’aumento di questi disturbi negli ultimi anni dipenderebbe proprio da questo. Pertanto, la prima cosa da cui consiglia di astenersi sono proprio latte, yogurt e formaggi, soprattutto quelli grassi e stagionati. Anche il tè nero può portare problematiche di questo tipo, così come il cioccolato al latte. Il dottor Mozzi porta l’esempio di un suo paziente, di gruppo AB, che faceva colazione con tè nero e biscotti ed era affetto da prostatite perenne.

Il dottore raccomanda di mantenere un’attività sessuale regolare: è molto importante per sfiammare la prostata, poiché il liquido seminale deve essere espulso per mantenere l’equilibrio nella zona pelvica. Altro aspetto importante è che ci sia una buona circolazione del sangue, quindi è buona norma controllare l’ipertensione. Altro fattore importante, da monitorare con attenzione, è la glicemia: evitare quindi zuccheri, dolci cremosi e alcolici, che possono creare problemi di circolazione nel basso addome.

I dolci cremosi sono particolarmente sconsigliati, poiché la loro combinazione latte-zuccheri-grassi saturi è particolarmente deleteria.

In caso di disfunzione erettile dovuta a problemi di prostata, i cosiddetti “alimenti afrodisiaci” vanno consumati con attenzione secondo le affinità con il proprio gruppo. Il peperoncino va bene per gruppi 0 e B, ma è deleterio per i gruppi A e AB. Le ostriche sono compatibili solo con il gruppo 0. Buoni afrodisiaci sono invece: il sedano crudo per tutti i gruppi e la carne d’agnello per i gruppi 0, B e AB.

Il pomodoro è sconsigliato per i gruppi A e B.

È buona norma non eccedere con i semi oleosi (nocciole, mandorle e simili).

Altro consiglio del dottore, per chi si muove spesso in macchina, è di non usare sedili surriscaldati, che aumentano le infiammazioni alla prostata. È bene anche mettere sul sedile qualcosa di traspirante.

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