DISTURBI DEL SONNO

In che modo quello che mangiamo influenza il nostro sonno?

Quando si parla di disturbi del sonno, il primo che salta subito alla mente è l’insonnia. Tutti noi ogni tanto trascorriamo una notte senza riuscire a dormire. Ma tra questi disturbi possono essere annoverati anche il russare, le apnee notturne e tutti quei problemi che impediscono di coricarsi serenamente, come la sindrome delle gambe senza riposo, oltre ad al consumo di sostanze, come fumo e alcool, che interferiscono con il ritmo sonno-veglia.

Dormiamo come mangiamo

Il rapporto sonno-cibo è importantissimo per determinare come passeremo la notte: quando si presenta una difficoltà nei processi digestivi, sarà molto difficile addormentarsi o passare una notte serena. Inoltre, una cattiva digestione rischia di riacutizzare altri disturbi o sintomi che ci obbligano a cambiare posizione spesso o a svegliarci più volte, ad esempio per andare in bagno.

I medici concordano sul fatto che una cena troppo pesante sia altamente sconsigliata per chi soffre di disturbi del sonno. Secondo l’esperienza del dottor Mozzi, l’ideale in questo caso sarebbe saltare direttamente la cena, o almeno consumarne una che sia il più semplice e frugale possibile.

Il dottore afferma che i cereali con il glutine siano una delle cause primarie di questi disturbi: possono infatti causare crampi, formicolii e altri sintomi fastidiosi che si presentano al momento di coricarsi.

Un altro consiglio è quello di evitare il consumo di frutta la sera, soprattutto in caso di problemi di glicemia, e non combinarla mai con il latte. Se una persona sente il bisogno di mangiare cereali, sarebbe meglio che si limitasse a quelli senza glutine e consumarli comunque entro e non oltre il pranzo. A cena si consiglia di preferire proteine, animali o vegetali, e verdure adatte al nostro gruppo sanguigno.

Quanto dovremmo dormire al giorno?

Il sonno è fondamentale, perché ha una funzione riparativa del nostro organismo. Durante il sonno i processi biologici e l’attività cerebrale non si fermano nemmeno per un istante. Proprio per questo è tanto importante concedersi le giuste ore di sonno.

Secondo il dottor Mozzi, per le persone di gruppo 0 sono sufficienti 6 ore di sonno. A volte possono bastarne anche 5, se si riesce a dormire profondamente.

Per tutti gli altri gruppi, dormire per 7-8 ore a notte sarebbe la condizione ideale.

Ovviamente, spiega il dottore, si tratta di una stima generale, che ogni individuo dovrebbe poi adattare ai suoi bisogni specifici. Il tempo necessario per un buon riposo dipende anche dal tipo di attività che ognuno di noi svolge durante il giorno, e può variare se ad esempio pratichiamo un’attività sportiva regolare o se svolgiamo un lavoro più o meno sedentario.

L’alimentazione può influenzare i sogni?

Il nostro organismo non è soltanto la somma delle sue parti, ma è anche una macchina efficiente dove tutto è collegato. Non è dunque così azzardato chiedersi in quale misura le sostanze nutritive che assumiamo influenzino la nostra attività cerebrale notturna. Nel corso degli anni, il dottor Mozzi ha notato più volte questa correlazione nei suoi pazienti e ha osservato che, tanto peggiore è la digestione, tante più sono le probabilità di soffrire di incubi.

Ha osservato per esempio come le persone di gruppo B non abbiano problemi se mangiano i fagioli bianchi di Spagna, che invece possono causare vari e disparati sogni negli altri gruppi. Un altro esempio è il pane di segale che, se consumato per alcuni giorni, può causare gli incubi alle persone di gruppo A, così come il tè per il gruppo 0.

Per avere un quadro più preciso di questo rapporto, il dottor Mozzi consiglia di tenere un diario dei sogni associato al diario alimentare. Nel dare questo consiglio, tuttavia, raccomanda alle persone di gruppo AB di fare attenzione a non confondersi: nel loro caso non si dovrebbe considerare soltanto l’ultimo pasto consumato, poiché in loro le reazioni agli alimenti impiegano più tempo a manifestarsi.

Russamento e apnee

Russare è un problema legato al pasto serale: i cereali, soprattutto quelli con il glutine, formano muco e catarro che portano a dormire con la bocca aperta. Le apnee sono una forma più grave di questo disturbo. Come per gli altri disturbi legati al sonno il dottore consiglia, a coloro che non riescono a saltare la cena, di limitarsi a pochi, semplici alimenti, come petto di tacchino, cicoria, carote, brodo di verdure con ortaggi adatti al proprio gruppo sanguigno.

Il dottore tiene anche a sottolineare quanto sia importante la posizione in cui dormiamo. Le persone con problemi digestivi, spiega, dormono istintivamente a pancia in giù per tenere lo stomaco al caldo. Quando ci accorgiamo di esserci spostati in quella posizione, significa che il nostro stomaco fatica ad assimilare un alimento.

La posizione migliore è invece sul fianco destro (stare distesi sul sinistro potrebbe esercitare una certa pressione su polmoni e cuore). Questa posizione agevola il sonno anche alle persone con problemi alla schiena. Il dottore sconsiglia la posizione supina.

Insonnia

Per le persone che hanno difficoltà a prendere sonno, il dottor Mozzi consiglia un semplice esercizio di respirazione.

Distendetevi supini ed esercitatevi a controllare il respiro, espirando bene e svuotando completamente i polmoni. Espirate con la bocca molto lentamente per 4-5 volte, poi giratevi sul fianco destro. Se non riuscite ancora ad addormentarvi, provate a ripetere l’esercizio una seconda volta.

Come abbiamo detto, una delle cause di insonnia è la difficoltà a digerire. Per dare sollievo allo stomaco e liberarlo dai gas, si consiglia di bere un bicchiere di acqua calda o di camomilla molto leggera.

Il dottor Mozzi consiglia anche alcune tinture madri: passiflora, cardiaca, meliloto o camomilla romana per tutti i gruppi; biancospino e iperico per i gruppi A, B, AB.

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