MELONE
Il melone, Cucumis melo, è il frutto di una pianta, anch’essa chiamata melone, appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae .
Non si sa quali siano le esatte origini, se africane o asiatiche, in ogni modo il melone 3000 anni fa veniva già citato in un poema epico sumero come cibo dell’eroe, rappresento in bassorilievi e citato in elenchi di erbe; si narra inoltre che costituirono parte della dieta degli ebrei durante il loro vagare nel deserto dopo la fuga dall’Egitto.
Fu introdotto nel Mediterraneo proprio dalle popolazioni egizie del V sec a.C.
Visse subito una grande diffusione fra i Greci e i Romani, i quali, sotto Diocleziano, erano addirittura soggetti a una tassa per i meloni che superavano i 200 gr. Plinio il Vecchio nel suo libro del I sec d.C. Naturalis Historia, descrive un frutto del tutto simile al melone chiamandolo melopepo, da cui forse il nome col quale lo si appella al sud: popone.
Le importazioni di meloni dall’Asia Minore subirono un arresto dopo la caduta dell’impero romano; fu Carlo Magno, poi nell’800, a re-introdurlo in Europa.
Una curiosità riguarda la passione del noto scrittore dell’800 Alexander Dumas, per questo frutto: egli lo mangiava condito come se fosse una verdura e tanta era la sua passione per i meloni coltivati nella regione di Cavaillon in Francia, che scambiò le sue opere con la biblioteca della città in cambio di 12 meloni all’anno per tutta la vita. A ricordare questo avvenimento ancora oggi esiste la confraternita dei Cavalieri dei meloni di Cavaillon.
Il melone assunse la dimensione attuale solo nel XIV secolo, quando lo si cercò di migliorare per il commercio; a distanza di un secolo gli Arabi avevano già introdotto il nuovo frutto nel Nuovo Mondo.
Il melone è una pianta erbacea strisciante che se retta da appositi sostegni può anche prendere la forma di rampicante. Dal fusto, coperto da peluria, crescono alterne grandi foglie lobate; i fiori sono gialli e compaiono da maggio a settembre in gran quantità; solo una piccola parte di loro però diventerà frutto. Ha ciclo annuale.
Il frutto, di grandi dimensioni, ha un aspetto ovale o quasi tondo, la buccia può essere liscia o rugosa e il colore varia dal giallo al verde. La polpa può essere bianca, gialla, tendente al verde o all’arancio e racchiude all’interno una gran quantità di semi a forma di goccia.
Grazie alla sua incredibile fertilità e all’elevatissimo numero di semi contenuti nel melone, questo è stato considerato, soprattutto nell’antichità, simbolo di fertilità; ma l’espressione melonaggine, che indica una stupidaggine, evidenzia anche l’aspetto negativo di questa caratteristica.
Non sono mancati coloro i quali lo consideravano ricco di proprietà negative, fra cui proprio quella di rendere sterili (ne è un esempio il testo Herbario nuovo del 1585 del naturalista romano Castore Durante). Il melone venne addirittura accusato di aver ucciso con le sue componenti papi e imperatori.
A seconda del momento di raccolta il melone può essere considerato frutto (se maturo), o ortaggio (se raccolto ancora acerbo); nella prima categoria rientrano diversi gruppi:
il melone cantaluopensis, chiamato così perché portato dai missionari asiatici a Cantalupo nel castello pontificio, con polpa fra il giallo e l’arancio e scorza liscia;
il melone reticulatus, dalla scorza reticolata appunto e polpa molto chiara, bianca o verdina;
il melone inodorus, il quale cresce d’inverno maturando a dicembre, con buccia liscia, polpa rosata ma meno saporita (fra i meloni invernali i più diffusi in Italia sono il gigante di Napoli, il melone Morettino e il melone di Malta);
nella seconda categoria invece ritroviamo:
il melone flexuosus, detto anche tortarello, utilizzato in cucina come un normale cetriolo;
il melone momordica, dal sapore molto amaro, del quale si sfruttano principalmente le proprietà medicinali.
La produzione mondiale di meloni si aggira intorno alle 25 milioni di tonnellate l’anno; il principale produttore è la Cina, seguono la Turchia, gli Stati Uniti, la Spagna, il Marocco, la Romania, l’Iran, Israele, l’Egitto e l’India. In Europa la coltivazione si concentra in Spagna, Francia e Italia, dove più di 20.000 ettari di territorio sono dedicati a questo alimento.
Necessitano di un terreno ricco e di un clima caldo e poco umido; quelli estivi maturano da maggio a settembre, circa 100 giorni dopo essere stati seminati.
All’epoca dei Romani si consumava in insalata, come il suo parente cetriolo, ad oggi lo si preferisce dolce e succoso, così com’è al momento di massima maturazione.
Si dice che per capire se un melone sia maturo al punto giusto ci si debba battere sopra con le nocche: se il suono che ne risulta sarà sordo, e non rimbombante, significa che va bene; altro segnale di maturazione è il piccolo facile da staccare.
Si consumano anche in semi, essiccati e arrostiti, estremamente diffusi in medio oriente oggi come nel passato più remoto.
Il melone è ricco acqua e carboidrati (in particolare saccarosio), di vitamina C e carotenoidi.
Eventi dedicati al melone:
Sagra del melone giallo a Roccamena (PA)
Sagra del melone giallo a Joppolo Giancaxio (AG)
Festa dell’anguria e del melone a Rosasco (PV)
Sagra del melone a Pescia (PT)
Sagra del melone a Massanzago (PD)
Sagra del melone a Montalto di Castro (VT)
Festa del melone a Santa Margherita d’Adige (PD)
Manifestazioni sul melone mantovano a Sermide, Gazoldo degli Ippoliti, Casteldidone, Goito, Rodigo (MN)
Festa del melone montagnanese a Montagnana (PD)
Sagra del melone a Erbè (VR)
È consigliato il consumo della frutta da sola o con pasti a base di carne, pesce e uova. Si sconsiglia la combinazione con gli amidi dei cereali e con legumi (es. fette biscottate e marmellata, dolci con farina di riso e frutta…): può causare fermentazione.
Neutro per i gruppi B e AB. Per il gruppo 0 e A è consigliato solo il melone giallo.
Salve ho il gruppo A
Quale è il melone giallo?
Quello con polpa gialla oppure quello con scorza gialla e polpa bianca?
Grazie!!!