Piselli Roveja
La roveja (Pisus sativum arvense), conosciuta anche come pisello dei campi o robiglio, è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae e una delle varietà più antiche del genere Pisum (piselli).
La sua storia probabilmente ha origine nel Medio Oriente e da lì si diffuse in Europa, dove era conosciuta fin dal Neolitico. Come la maggior parte dei legumi, era molto conosciuta e apprezzata tanto dai Greci quanto dai Romani: lo scrittore e gastronomo Marco Gavio Apicio la nomina nella sua opera De re coquinaria. Il suo successo fu costante nel Medioevo e nei secoli successivi, anche se col passare del tempo venne utilizzata sempre più come foraggio per agnelli e animali da cortile e sempre meno per l’alimentazione umana. In Italia il declino definitivo avvenne nel Dopoguerra, quando gli agricoltori la tralasciarono per dedicarsi a coltivazioni che all’epoca erano considerate più redditizie.
Oggi le coltivazioni di roveja si concentrano nella Valnerina, tra i monti Sibillini delle Marche e l’Umbria: in una località di questo territorio, la cittadina di Preci, si trova persino una fonte detta “dei Rovegliari”. La Roveja di Civita di Cascia è un prodotto sempre più apprezzato, tanto che dal 2006 è ufficialmente un Presidio Slow Food.
Come le altre varietà di Pisum sativum, la roveja è una pianta annuale dalle radici poco profonde. Ha un fusto cilindrico che può raggiungere i 2 metri di altezza, foglie composte da 2-3 paia di foglioline ovali e grandi fiori dai petali rosa e viola. Il frutto è un baccello medio-piccolo che può contenere fino a 8 semi tondi e lisci, di un colore che varia dal verde al marrone scuro.
Le coltivazioni di roveja della Valnerina sono destinate sia al foraggio che all’alimentazione umana e si trovano tra i 600 e i 1200 metri di altitudine; tuttavia, questo legume cresce anche in forma spontanea nei prati e lungo le scarpate dei monti. La semina avviene a marzo, mentre la raccolta si effettua tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Quando i baccelli sono abbastanza maturi, le piante vengono raccolte in fascine e lasciate ad essiccare prima di passare alla trebbiatura. Infine, i semi vengono ripuliti dalle impurità passandoli al setaccio.
La roveja è una fonte importante di proteine, di carboidrati e di vitamina B1. Può essere consumata fresca, mentre essiccata diventa un ingrediente ideale per minestre e zuppe. Inoltre, ridotta in farina, si utilizza per creare un piatto tipico dei monti Sibillini: una polenta speciale detta “farecchiata”.
Neutra per tutti i gruppi.
Il dottor Mozzi sconsiglia di combinare i legumi con latticini, frutta e cereali; meglio abbinarli a carne, pesce, uova e verdure.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!