Sgombro

Lo sgombro (Scomber scombrus), conosciuto anche come maccarello o lacerto, è un pesce marino appartenente alla famiglia Scombridae. È diffuso al largo delle coste del Mar Mediterraneo, del Mar Nero e in tutta la parte orientale dell’Oceano Atlantico. È inoltre presente in Groenlandia, Islanda e al largo della costa canadese.
L’aspetto dello sgombro è inconfondibile: il corpo è allungato e sottile, con bocca a punta e occhi molto grandi; presenta due pinne dorsali e una coda bilobata. La sua particolare livrea è caratterizzata da striature verdi e nere, molto marcate, che sfumano sui fianchi fino al ventre argentato. Può arrivare fino a un chilo di peso e la sua lunghezza massima è di 50 centimetri.
Questo pesce vive in banchi molto numerosi, che passano l’inverno al largo, in acque profonde fino a 200 metri; in primavera tornano verso le coste per la deposizione delle uova che, a seconda della zona, avviene tra marzo e agosto. La sua alimentazione è onnivora: all’occorrenza può nutrirsi di plancton e meduse, ma anche di molluschi, gamberi, vermi e uova di altri pesci.
Lo sgombro è uno dei pesci più consumati e pescati del mondo. Durante il XX secolo, a causa della pesca massiccia e non regolamentata, i banchi dell’Atlantico occidentale hanno rischiato seriamente l’estinzione. Per questo motivo, negli ultimi anni l’Unione Europea, la Norvegia, l’Islanda e le Isole Faroe hanno iniziato una trattativa per raggiungere un accordo di pesca sostenibile.

A livello nutrizionale lo sgombro, come tutti gli esemplari di pesce azzurro, è un alimento eccellente: è infatti ricco di proteine facilmente digeribili e di omega 3, mentre il suo contenuto di colesterolo, anche se non basso, equivale a quello della carne bianca ed è inferiore rispetto alle uova.
Come per gli altri pesci azzurri, la freschezza dello sgombro si può intuire dalla pelle, che deve essere soda, elastica e dal colore brillante. Oltre a consumarlo fresco, è possibile conservarlo sott’olio: dopo averlo pulito e bollito in acqua salata per circa tre ore, occorre far asciugare i filetti su un canovaccio per 24-36 ore, spinarli con cura, dopodiché metterli insieme all’olio in barattoli sterilizzati. Con questo procedimento si possono conservare per alcuni mesi.

Benefico per tutti i gruppi.
Se si consuma pesce in scatola, è preferibile comprarlo al naturale. Evitare di prepararlo fritto, impanato o affumicato e di combinarlo con latticini.

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