VALERIANA

Il nome Valeriana indica un genere di piante erbacee che comprende circa 150 specie appartenenti alla famiglia delle Valerianaceae, ma è generalmente usato per l’esemplare più noto: la valeriana comune (Valeriana officinalis). La parola “valeriana” deriva dal latino valere, “avere forza”. Anticamente era molto usata già presso i Greci e i Romani come rimedio contro l’ansia, la febbre e i disturbi del sonno: Ippocrate ne illustrò per primo l’efficacia e i benefici; un altro medico greco, Dioscoride, la prescriveva come analgesico e antidoto contro i veleni; Galeno di Pergamo (i cui studi costituirono la base della medicina fino al Rinascimento) la considerava un ottimo decongestionante e il naturalista romano Plinio il Vecchio lodava le sue proprietà antidolorifiche.
Nel XVI secolo il botanico italiano Fabrizio Colonna, affetto da epilessia, sperimentò su se stesso l’efficacia dell’estratto di valeriana per calmare gli attacchi. Questo suo beneficio fu studiato nello stesso periodo dal medico francese Lazàre Rivière, il quale stabilì per primo che la pianta diminuiva la sensibilità del sistema nervoso.
A partire dal XIX secolo diversi studiosi di medicina e botanica iniziarono a studiare la valeriana per determinarne scientificamente i componenti e i principi attivi. Christoph Wilhelm Hufeland, il medico tedesco più famoso del suo tempo, fu il primo a stabilire scientificamente il suo effetto tranquillante e i suoi benefici sul sistema nervoso.
Nel XX secolo, a partire dal primo dopoguerra, la valeriana è stata utilizzata con successo per curare i reduci affetti dal disturbo post traumatico da stress.

La Valeriana officinalis è una pianta erbacea perenne composta da radici fibrose, fusto eretto e un rizoma (breve prolungamento sotterraneo del fusto) di forma ovale. Cresce nelle regioni temperate dell’Europa, dell’Asia occidentale e dell’America settentrionale: la sua altezza massima è di circa un metro e mezzo. Ogni foglia è composta da 11-19 foglioline di un colore verde intenso, mentre i fiori sono ermafroditi e raccolti in una particolare infiorescenza detta a corimbo. I frutti sono acheni piccoli e duri, con un ciuffo di setole (simile al “paracadute” dei semi di tarassaco) che ne favorisce la dispersione per mezzo del vento. Il suo habitat ideale è un ambiente fresco e umido, nei prati e nei dintorni dei boschi, fino a un’altitudine di 1400 metri.
La valeriana è ricca di oli essenziali e alcaloidi ed è impiegata principalmente per favorire il rilassamento e nel trattamento degli stati d’ansia. La parte della pianta più utilizzata a questo scopo è costituita dalla radice e dal rizoma. Le radici vengono raccolte nel secondo anno di vita della pianta, generalmente in autunno, dopodiché si fanno essiccare in un luogo buio e ventilato. In commercio è possibile trovarla in numerose forme: polvere, compresse, tintura madre, preparati per infusi.
Generalmente ne viene sconsigliato l’uso ai bambini di età inferiore agli otto anni, alle donne in gravidanza, durante l’allattamento o in combinazione con altri tipi di sedativi. È preferibile evitare di consumarla prima di svolgere attività che richiedano una particolare concentrazione.

Benefica per il gruppo A, neutra per i gruppi B e AB.

Sia il dottor Mozzi che il dottor D’Adamo consigliano infusi ed estratti di erbe adatte al proprio gruppo sanguigno per stimolare il sistema immunitario.

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