PESCA

Il pesco, Prunus, è un albero appartenente alla famiglia delle Drupaceae, il cui frutto è la pesca, Prunus persica, della famiglia della Rosaceae.

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Il seme del pesco

Seconda una leggenda un pescatore trovò un seme di pesca nel ventre di un pesce e lo piantò dando vita al primo albero di questa varietà. È originario della Cina, dove se ne ritrovano tracce già nel 2000 a.C. e dove simboleggia l’immortalità, tant’è che un nocciolo di pesca fu ritrovato nella tomba della moglie del marchese Tai, risalente al II sec a.C.
Per gli Egizi il frutto era sacro al dio dell’infanzia e del silenzio,Arpocrate.
Alessandro Magno introdusse la pesca nei territori del Mediterraneo fino alla Persia, da cui prese il nome persica.
Nel 332 a.C. la pesca giunse in Grecia dove iniziò la sua coltivazione; pare che in Italia sia arrivata intorno al 50 a.C.
Moltissime sono le testimonianze della presenza di questo frutto a Pompei, il che ne indica la diffusione fra i Romani nel II-I sec a.C.
Pesche shutterstock_143130064 (350x243)Dal IV sec in poi la pesca è ormai ben conosciuta e consumata, nonostante la sua difficile coltivazione ne abbia rallentato non poco la diffusione nei secoli.
Gli Spagnoli la esportarono in Messico nel 1571.In Giappone il pesco viene utilizzato durante gli esorcismi ed è considerato un albero protettore dalle forze malefiche, tant’è che i mobili costruiti con legno di pesco proteggono la casa.
Secondo la tradizione europea l’albero del pesco assorbe in sé i mali di coloro che lo abbracciano o vi si siedono sotto; gli stregoni lo utilizzavano durante i loro riti.
Nella tradizione cristiana i fiori di pesco simboleggiano la salvezza.
A Samuel Rumph si deve la coltivazione della prima pesca senza nocciolo, nel 1875.

Il pesco è un alberello che può diventare alto anche 8 metri, il cui colore tende al grigio col passare degli anni; le foglie sono lanceolate, strette, e i fiori, di cui la pianta si ricopre all’inizio della primavera, mostrano il tipico colore rosato. La pesca matura da maggio a fine settembre: la sua forma è tondeggiante con un solco centrale; la buccia, che appare sottile e morbida, è gialla con sfumature di rosso che possono diventare predominanti; le pesche che hanno la polpa attaccata al nocciolo si chiamano spiccagnole, le altre duracine.
Il colore della polpa varia dal quasi bianco al giallo acceso al rosso passando attraverso mille sfumature; all’interno è presente un nocciolo legnoso il quale a sua volta racchiude un seme.

Oggi gli USA sono grandissimi produttori di pesche; lo stato della Georgia viene anche chiamato Peach State grazie all’enorme quantità di coltivazioni concentrare in quel territorio. Altri paesi che producono questo frutto sono la Cina, l’Argentina, Spagna, Grecia, Francia e Italia, dove si conta una produzione di 700.000 tonnellate se si contano solo le pesche per il consumo fresco.

La pesca vera e propria si distingue dalle altre per il fatto di essere ricoperta da una peluria bianca; ne esistono diverse varietà:
la gialla, con buccia vellutata, nocciolo libero
a polpa bianca, con nocciolo aderente, più filamentose
pesca noce (o nettarina), con polpa gialla o bianca e buccia rossastra
tabacchiera, con forma schiacciata
merendella calabrese, bianco verde con buccia liscia
percoca, poco succosa, gialla, usata soprattutto per l’industria

Le cultivar (varietà ottenuta grazie a miglioramento genetico) di pesca sono moltissime e si rinnovano continuamente.

La pesca è un frutto ricco di acqua, fibre e carboidrati (soprattutto saccarosio); contiene elevate percentuali di potassio e vitamina C.

 

Eventi dedicati alla pesca:

Festival della pesca e della percoca e Conversano (BA)
Sagra della pesca ripiena a Rocca Canavese (TO)
Sagra della percoca a Canosa di puglia (BT)
Sagra della pesca a Bivona (AG)
Sagra della pesca a Montelabbate (PU)
Cuor di pesca a Viguzzolo (AL)
La pesca a Revello (CN)
Sagra della pesca a Leonforte (EN)

È consigliato il consumo della frutta da sola o con pasti a base di carne, pesce e uova. Si sconsiglia la combinazione con gli amidi dei cereali e con legumi (es. fette biscottate e marmellata, dolci con farina di riso e frutta…): può causare fermentazione.

 Neutre per tutti i gruppi

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