TACCHINO

Il tacchino è un gallinaceo appartenente al genere Meleagris, originario dell’America Settentrionale e Centrale, nella quale era diffuso sin dai tempi antichi. Il primo europeo che ne documentò l’esistenza fu probabilmente Cristoforo Colombo quando, nel 1502, sbarcò sulle coste dell’Honduras e lo ricevette in dono dai nativi insieme ad altri cibi del luogo. Il primo documento ufficiale sul trasporto di tacchini da un continente all’altro risale al 24 ottobre 1511: in esso, il Vescovo di Valencia parlava di un carico di tacchini da riproduzione partito alla volta della Spagna. Da lì si diffuse in Europa molto velocemente e godette da subito di un grande apprezzamento.
È possibile che la parola “turkey” (“tacchino” in inglese) derivi dal fatto che mercanti turchi furono i primi a importare l’animale in Inghilterra. In Francia era chiamato “Coq d’Inde”, gallo d’India, poiché proveniva dalla terra scoperta da Colombo, che tutti credevano fosse l’India. Inizialmente, anche in Italia era chiamato Gallo d’India; l’attuale nome “Tacchino” probabilmente deriva dal caratteristico verso (“toc toc”) con cui la tacchina richiama i piccoli.
A partire dal XVI secolo la carne di tacchino acquistò sempre più importanza nella cucina italiana ed europea. I grandi chef dell’Ottocento vararono l’usanza presente ancora oggi, di servirlo ripieno di farciture ricche e variegate negli ingredienti.
In America, la più grande tradizione legata a questo volatile è il “Thanksgiving Day” (Giorno del Ringraziamento). Nel novembre del 1621 i Padri Pellegrini cucinarono un tacchino arrosto per ringraziare la tribù di nativi che li aveva aiutati a sopravvivere al loro primo anno nel Nuovo Continente. Da allora il tacchino è diventato il simbolo di questa ricorrenza, che si festeggia il quarto giovedì di novembre.

Il tacchino è un gallinaceo snello con le zampe lunghe, mentre ali e coda, in proporzione, sono abbastanza corte. Non ha particolari esigenze alimentari e la sua dieta è piuttosto varia: si nutre di verdure, semi, insetti, erbe, cereali e frutta, ma ha una predilezione per noci e bacche. Itacchini selvatici vivono ancora nei boschi dell’Alabama, dell’Arkansas, del Kentucky, dell’Illinois, del Tennessee e dell’Ohio. Si muovono in branco, sotto la guida di un maschio anziano, spostandosi il più possibile via terra: le dimensioni ridotte delle ali non permettono loro grossi spostamenti in volo.
Il tacchino appartiene al genere Meleagris, che comprende due specie principali:

• Meleagris gallopavo o tacchino comune: è originario dell’America del Nord. Prima di essere addomesticato viveva nelle grandi foreste al confine con le praterie, dove si nutriva soprattutto di bacche, semi e insetti. La sua caratteristica principale è la testa priva di penne, rossa con sfumature azzurre e un bargiglio rosso pallido all’altezza del mento. La sua coda costituisce in diciotto penne larghe che si possono aprire a ventaglio. Il suo peso può raggiungere i 7-8 chili.
• Meleagris ocellata o tacchino ocellato: originario dell’America Centrale, oggi è diffuso principalmente in Messico, in Guatemala, nello Yucatan e nel Belize. È leggermente più piccolo del tacchino comune e ha un piumaggio molto variopinto, con colori che vanno dal nero al verde all’azzurro. Vive nelle foreste tropicali e si nutre principalmente di bacche, foglie e semi.

La carne del tacchino è particolarmente magra, soprattutto senza pelle (dall’1% al 3% di grassi) e ha un livello di colesterolo estremamente basso. È costituita principalmente da proteine, vitamine del gruppo B, Sali minerali (ferro, fosforo, zinco) e aminoacidi.

Neutro per i gruppi 0, A e B, benefico per il gruppo AB.

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