Melanzana

La melanzana (Solanum melongena) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Il suo nome deriva dallo spagnolo berenjena, che a sua volta deriva dall’arabo al-badinjan.
Originaria dell’India, cresceva allo stato selvatico già 2000 anni fa e durante l’antichità si diffuse in Cina e tra le popolazioni arabe. Furono proprio i mercanti arabi a diffonderla nel resto del Medio Oriente e in Spagna, da cui successivamente giunse nel resto dell’Europa verso la fine del XV secolo.
Purtroppo, per motivi a noi ignoti, la melanzana è stata per lungo tempo oggetto di calunnie e diffidenza. Avicenna, uno dei più importanti medici e filosofi dell’antichità, ne sconsigliava il consumo. Per tutto il Medioevo fu conosciuta in Europa con il nome Solanum insanum, “mela malsana”. Queste credenze furono definitivamente smentite già nel XVI secolo da molti scienziati tra cui il medico e botanico Jacques Daléchamps, autore del trattato Historia generalis plantarum, che le attribuiva proprietà afrodisiache. Questa fama improvvisa la rese molto richiesta: Luigi XIV la fece coltivare nel giardino di Versailles, nel XVIII secolo venne soprannominata “pomo dell’amore” e nel XIX secolo iniziò a comparire in moltissime ricette nei libri di cucina. Una di queste ricette, le melanzane alla provenzale, era amatissima da Alexandre Dumas che la inserì nel suo Grande dizionario di cucina.

La Solanum melongena è una pianta erbacea annuale che può raggiungere un’altezza da 30 centimetri a un metro. Il fusto è eretto con foglie di forme diverse, ovali oppure a punta, a seconda della posizione. I fiori sono ermafroditi, abbastanza grandi, di colore violetto; i frutti sono grandi bacche carnose violacee, piene di numerosi semi gialli, attaccate alla pianta grazie a un peduncolo spesso, legnoso e coperto di spine. Essendo originaria di zone subtropicali, questa pianta non può crescere a temperature inferiori a 10° di notte e 15° di giorno: la temperatura ottimale è di circa 20-25°. Si adatta facilmente a molti tipi di terreno, purché sia abbastanza fertile. La semina avviene generalmente tra gennaio e febbraio. Le piante vanno irrigate più volte la settimana e i frutti devono essere raccolti prima di aver raggiunto la completa maturazione.
Esistono molte diverse varietà di melanzana, che si distinguono principalmente dalla forma del frutto. Tra le principali ricordiamo:

  • Melanzana violetta di Palermo: è una varietà precoce di medie dimensioni, dai frutti teneri e molto gustosi di un viola scuro lucente, che a seconda della forma si possono suddividere in due sottogeneri: Violetta lunga e Violetta tonda. Può essere cucinata al forno, arrosto oppure conservata sott’olio.
  • Melanzana ovale nera: è una varietà molto adattabile, che produce melanzane di dimensioni medie, dalla forma tonda-ovale e di un colore nero uniforme. Si può utilizzare per tutti i piatti tipici di questo ortaggio e per la preparazione di ripieni e involtini.
  • Melanzana Black beauty: produce frutti di forma globosa, di colore nero, con una costolatura marcata. La sua particolarità è la polpa, spessa ma con pochi semi.
  • Melanzana mini perlina: è una varietà dalle dimensioni molto piccole (dai 10 ai 15 centimetri), caratterizzata da una buccia molto sottile color viola chiaro brillante e da un sapore particolarmente dolce, che la rende adatta per preparazioni a base di pesce.
  • Melanzana tonda comune di Firenze: chiamata anche “violetta pallida”, questa varietà produce frutti rotondi dalla polpa tenera, compatta e con pochissimi semi, ottimi per essere cucinati ripieni.

Le melanzane sono reperibili tutto l’anno, ma le migliori si trovano tra giugno e ottobre. Prima di acquistarle è consigliabile controllare che il picciolo sia ancora verde, senza parti secche e ben attaccato al frutto; la polpa deve essere soda e la buccia liscia, lucida e tesa. Possono essere destinate a diversi usi in cucina, grazie alla loro proprietà di assorbire i grassi alimentari: primi e secondi piatti, piatti unici, ripiene, lessate, alla griglia e molti altri. Per eliminare il sapore amaro prima di cucinarle vanno tagliate a fette, messe sotto sale e lasciarle spurgare per un paio d’ore.
I principali componenti della melanzana sono acqua, proteine, fibre, zuccheri, Sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, zinco, ferro, calcio, sodio), aminoacidi, beta-carotene e vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E, K e J. Grazie al suo alto contenuto di acqua e fibre, questo ortaggio è considerato un ottimo alimento digestivo e depurativo ed è spesso inserita nelle diete dimagranti. Diversi studi hanno inoltre evidenziato le sue proprietà antiossidanti e la sua capacità di ridurre il colesterolo.

Benefica per i gruppi B e AB, sconsigliata per i gruppi 0 e A.
Il dottor Mozzi consiglia di consumare sempre verdura di stagione coltivata in modo biologico.

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