ARANCIA
L’arancio, Citrus aurantium, è un albero appartenente alla famiglia delle Rutaceae, il cui frutto è l’arancio, il Citrus sinensis.
Il nome arancio deriva dal persiano naranq, parola di origine sancrita (viene da nagaranja) che significa “cibo preferito dagli elefanti”, e dal latino aurum.
Questa pianta è originaria della Cina, da dove giunse in Europa seguendo la via della seta.
Già gli antichi Romani e molte altre popolazioni del Mediterraneo conoscevano l’arancio che veniva usato molto anche a scopo ornamentale (tanto che gli agrumeti erano chiamati giardini); giunse in Sicilia, dove assunse il nome di melarancia o di portogallo, portato dagli Arabi intorno al IX sec d.C. e la sua coltivazione si diffuse nel tempo.
Nella penisola iberica giunse intorno al 1300.
Secondo una tradizione fu Vasco de Gama e importare la prima pianta in Europa.
Si racconta che San Domenico portò con sé a Roma una pianta d’arancio dalla Spagna e la piantò nel convento di Santa Sabina all’Aventino; questa pare essere stata la prima pianta d’arancio giunta in Italia e da quella ne sono nate molte altre che continuano a fruttare tutt’oggi, permettendo di attribuirle un carattere al limite del miracoloso. Pare che Santa Caterina offrì al papa Urbano VI i frutti provenienti da quella stessa pianta nel 1379.
Le due famiglie principali di arance sono le dolci e le amare, le seconde delle quali si differenziano principalmente per la presenza di spine e le foglie con picciolo alato.
Gli alberi possono superare i 10 metri e sono caratterizzati da una folta chioma di foglie lucide; i fiori, che sbocciano in primavera, sono piccoli e bianchi e assumono grazie al loro colorito candido un significato di purezza, tanto che vengono utilizzati spesso per simboleggiare la castità delle spose.
Ogni anno la pianta produce all’incirca 500 frutti, alcune varietà con ciclo biennale.
Il frutto è ricoperto da una spessa buccia butterata di color arancione, la cui superficie interna è invece bianca e spugnosa; la polpa è costituita di piccole vescichette piene di liquido ed è suddivisa in spicchi separati da una sottile pellicola trasparente.
Nelle zone tropicali l’arancio maturo ha un colore verde, ma viene trattato con etilene per renderlo del tipico colore arancione.
Le varietà di arance dolci si possono catalogare in base a diversi parametri: se prendiamo in considerazione il colore della polpa distinguiamo fra quelle a polpa bionda (come le Ovale o le Valencia Late) e quelle rosse (come la Rossa di Sicilia, le Moro e le Sanguinello); se consideriamo il momento di maturazione abbiamo le precoci, che maturano a metà novembre (ad esempio la Navelina e la Skaggs Bonanza) e le tardive, che invece aspettano maggio e oltre (come le Valencia Late); possiamo poi distinguere in base al contenuto di acidi e alla presenza o meno dell’ombelico (dovuto alla formazione di un secondo frutto che cresce unito).
L’arancio dolce è l’agrume più coltivato e il più consumato al mondo. Il Brasile è al primo posto nella classifica dei produttori, con 18 milioni di tonnellate l’anno, seguono gli USA, la Cina, l’India; l’Italia è all’ottavo posto (2,5 milioni): qui si coltivano le famose varietà di Arancia rossa di Sicilia (marchio IGP) e di Arancia di Ribera, marchio DOP.
L’arancia si mangia sia al naturale sia cucinata in marmellata o salsa; il suo succo è molto diffuso come bevanda; anche la buccia viene utilizzata in cucina, come aromatizzante per cibi o liquori o candita, e la sua essenza è molto apprezzata per realizzare profumi.
L’arancio è estremamente ricco di acqua; fra i minerali troviamo alte concentrazioni di potassio e ferro; è inoltre ricco di carotenoidi, acido pantotenico e ovviamente di vitamina C.
Eventi dedicati all’arancia:
Arancia ovale a Sinagra (ME)
Sagra dell’arancia rossa a Centuripe (EN)
Sagra delle arance a Gualtieri Sicaminò (ME)
Sagra dell’arancia a Scillato (PA)
Sagra degli agrumi a Muravera (CA)
È consigliato il consumo della frutta da sola o con pasti a base di carne, pesce e uova. Si sconsiglia la combinazione con gli amidi dei cereali e con legumi (es. fette biscottate e marmellata, dolci con farina di riso e frutta…): può causare fermentazione.
Neutre per gruppo B, sconsigliate ai gruppi 0, A e AB. Il dottor Mozzi consiglia di limitare il consumo di arance e mandarini. Indipendentemente dal gruppo li sconsiglia a chi ha patologie gravi
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