PERA
La pera è il frutto delle piante di genere Pyrus, appartenenti alla famiglia delle Rosaceae; la varietà più diffusa di questa pianta è il pero comune (Pyrus communis), originario dell’Europa centro-orientale e dell’Asia sud-occidentale.
Nell’antica Grecia, il pero era conosciuto e coltivato sin dal VII secolo a.C., tanto da essere citato nelle opere di Omero e Teofrasto. La sua diffusione continuò presso i Romani: all’epoca di Catone le varietà di questo frutto erano appena sei, mentre già nell’opera di Plinio (circa due secoli dopo) ne risultavano circa quaranta.
Ai tempi del Re sole si raccontava che Jean-Baptiste de la Quintinie, il giardiniere di Versailles, avesse selezionato cinquecento diverse varietà di pere, con tempi di crescita e stagionalità differenti, in modo che il sovrano potesse mangiarne una diversa ogni giorno. Lo stesso giardiniere ne parlò in un trattato sulla sua esperienza nella coltivazione, che fu pubblicato postumo nel 1690: “Instruction pour les jardins fruitiers et potagers”. A quel tempo, la passione del Re per le pere era condivisa da tutta la classe nobile, che ne faceva ampio consumo; una testimonianza significativa sono i numerosi ricettari dell’epoca, traboccanti di ricette dedicate a questo frutto, nonché i vari manuali su come pulirla e tagliarla in forme particolari e creative.
Oggi, le varietà di pere presenti in tutto il mondo sono circa cinquemila.
Esistono diverse specie della pianta di pero, che si possono dividere in: specie occidentali (di cui la più diffusa è il Pyrus communis) e specie orientali, generalmente dotate di una maggiore resistenza (ad esempio il Pyrus pyrifolia, molto diffuso in Cina).
Gli alberi di pero sono alti dai 10 ai 18 metri circa. Alcune specie del sud-est asiatico sono sempreverdi, mentre tutte le altre sono decidue. La maggior parte degli alberi Pyrus tollerano bene le basse temperature fino a -40 gradi centigradi; le specie sempreverdi, tuttavia, resistono solo fino a -15 gradi. Le loro foglie sono lunghe da 2 a 12 centimetri e la loro forma, a seconda della specie, può essere stretta oppure ovale. I fiori possono essere gialli, rosa o bianchi, hanno cinque petali e un diametro di circa 4 centimetri. Le dimensioni dei frutti cambiano secondo le varietà: possono spaziare da 1-4 centimetri di diametro a 18 centimetri di lunghezza e 8 di larghezza. Il periodo di raccolta va da giugno a ottobre. I coltivatori riconoscono il momento migliore basandosi su determinati segnali, come il colore della buccia o la durezza della polpa.
Il maggior produttore di pere nel mondo è la Cina (più del 50% della produzione mondiale), seguita dall’Italia (circa il 35%) e dagli Stati Uniti. Tra le principali varietà possiamo trovare:
• Pera William: selezionata in Italia alla fine del Settecento, è la più prodotta in Italia e la più esportata. È reperibile sul mercato da agosto fino ad ottobre-novembre e viene utilizzata anche per la produzione di succo e sciroppi.
• Pera Abate: è una varietà risalente alla Francia del XIX secolo, è resistente e molto pregiata. In Italia viene prodotta in Emilia Romagna e nella provincia di Mantova.
• Pera Kaiser: antica varietà di origine francese, viene raccolta a metà settembre ed è molto apprezzata e diffusa in vari paesi dell’Unione Europea.
• Pera Nashi: questa denominazione comprende alcune varietà coreane e giapponesi che derivano dal Pyrus pyrofolia. La parola “nashi” è giapponese e significa, appunto, “pera”.
La pera dell’Emilia Romagna e la pera mantovana hanno ottenuto la denominazione I.G.P. In entrambi i territori vengono coltivate sei varietà: Abate, Conference, Decana, Kaiser, Max Red Bartlett e William.
La pera è composta da acqua (84%), zuccheri, fibre (in particolare nella buccia), carboidrati, proteine, minerali (potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio) e vitamine A, B, C, D, e K. È consigliata principalmente per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
Neutre per tutti i gruppi.
Il dottor Mozzi consiglia di consumare frutta di stagione, preferibilmente da agricoltura biologica e priva di OGM.
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