Mela
La mela è il frutto dell’albero di melo (Malus domestica), appartenente alla famiglia delle Rosaceae. La sua storia ha origini molto antiche: si ritiene che in Europa si consumassero mele selvatiche sin dal Neolitico. La coltivazione iniziò probabilmente intorno al 3000 a.C. e venne diffusa soprattutto da Egizi, Greci e Romani. Il filosofo e botanico greco Teofrasto ne descrisse 6 varietà diverse e parlò diffusamente delle tecniche agricole utilizzate all’epoca. Questo frutto era molto importante anche nelle leggende e nel simbolismo della Grecia: il mito delle fatiche di Ercole racconta che l’eroe, per superare una delle prove, dovette rubare alcune delle mele d’oro che crescevano nel Giardino delle Esperidi; nell’Iliade di Omero fu sempre una mela, il cosiddetto “pomo della discordia” a dare inizio alla lite tra divinità che condusse alla guerra di Troia.
In epoca medievale i monaci svilupparono ulteriormente le tecniche di coltivazione del melo, iniziando un processo di selezione che sarebbe continuato nel Rinascimento e avrebbe portato alla nascita delle migliaia di varietà contemporanee. Con l’imporsi della fede cristiana in Europa, la mela assunse significati simbolici sia negativi che positivi: se da un lato rappresentava il frutto proibito che causò la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, dall’altro era spesso associata alla figura della Vergine Maria come simbolo di maternità e fertilità.
Durante l’Età Moderna, i coloni diffusero la coltivazione del melo in Australia, Nuova Zelanda e America del Nord. Di tutti loro il più famoso è sicuramente il pioniere americano John Chapman, oggi conosciuto come Johnny Appleseed (Johnny Semedimela). Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, Chapman girò in lungo e in largo per i territori incontaminati del Nord America, conducendo una vita semplice a contatto con la natura, e dovunque andasse piantava alberi di melo. Gli storici ritengono che abbia piantato decine di migliaia di meli e che il suo lavoro abbia contribuito in modo determinante alla colonizzazione del nuovo mondo da parte dei pionieri. Con il passare del tempo, Johnny Appleseed divenne una figura leggendaria e viene celebrato ancora oggi come uno dei più grandi eroi americani.
Il melo è un albero di dimensioni medie che può raggiungere i 10 metri di altezza, con una chioma espansa e radici poco profonde. Le sue foglie sono ovali e leggermente seghettate, mentre i fiori sono ermafroditi e composti da 5 petali di un colore bianco-rosato. Il frutto, chiamato pomo o mela, si forma con l’accrescimento dell’apparato riproduttivo dei fiori ed è pertanto un “falso frutto” come la fragola; il frutto vero e proprio è in realtà il torsolo, che racchiude al suo interno i semi. Questa pianta è resistente al freddo fino a -25° e si adatta a diversi tipi di terreno, purché sia ben drenato. Viene coltivata principalmente in Cina, Russia, Stati Uniti ed Europa (soprattutto Francia e Italia). Nel territorio italiano la produzione è concentrata principalmente in Trentino Alto-Adige, in Emilia-Romagna e nel Veneto.
Oggi nel mondo esistono diverse migliaia di varietà di mela. Alcune tra le più comuni in Italia sono:
- Mela Golden Delicious: è la varietà più diffusa in Italia e nel mondo. È caratterizzata da un’inconfondibile buccia gialla e da una polpa consistente, succosa e profumata. Può essere consumata tanto cruda quanto cotta e si presta a tutti i tipi di ricette.
- Mela Fuji: è originaria del Giappone e viene coltivata principalmente nella Valtellina. Il suo colore è rosso chiaro oppure scuro, con screziature giallo-verdi. La sua polpa è compatta, succosa e molto aromatica, dal sapore dolce e leggermente acidulo.
- Mela Renetta: è una varietà molto pregiata coltivata principalmente nella Val di Non, in Trentino. Ha una buccia di colore giallo-verde leggermente ruvida e una polpa tenera, succosa e poco zuccherina. Con la cottura acquista un sapore più dolce, che la rende particolarmente adatta per la preparazione di torte e dessert.
- Mela Granny Smith: questa varietà è di origine australiana e viene coltivata soprattutto nella Valtellina. La sua buccia è di un caratteristico colore verde brillante e una polpa croccante, succosa e leggermente acidula. Particolarmente energetica, è l’ideale per insalate e contorni.
Tra le principali coltivazioni italiane spiccano inoltre la Mela Alto Adige IGP, la Mela di Valtellina IGP, la Mela di Cuneo IGP e la Mela Val di Non DOP.
In cucina la mela viene utilizzata cruda oppure cotta, principalmente per la preparazione dei dolci ma anche in insalata e come accompagnamento ai piatti di carne. In commercio è disponibile anche essiccata o sotto forma di crema, succo, sidro, marmellata e gelatina. Le mele sono facilmente reperibili tutto l’anno. Al momento dell’acquisto è bene assicurarsi che abbiano una consistenza soda e non tendano ad ammaccarsi. Si possono conservare a lungo in frigorifero, fino a 6 settimane circa.
Secondo diverse ricerche mediche, la mela possiede moltissime proprietà. I suoi componenti principali sono acqua, zuccheri, fibre, proteine, Sali minerali (calcio, sodio, ferro, magnesio, zinco, fosforo, potassio), aminoacidi e vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E, K e J. Contiene inoltre una sostanza chiamata pectina, che aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Essendo molto ricca di fruttosio, uno zucchero che non interferisce con l’insulina, è ben tollerata dai diabetici. Ha inoltre proprietà depurative, antiossidanti, antibatteriche, energetiche e digestive.
Neutra per tutti i gruppi.
Si consiglia l’uso di frutta biologica di stagione, preferibilmente d’estate.
Il dottor Mozzi consiglia di consumare la frutta da sola o in pasti a base di carne, pesce, uova o semi oleosi. Per le persone di gruppo 0 è preferibile non abusarne: può causare problemi articolari. Alle persone di gruppo B si sconsiglia di abbinarla ai cereali.
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