MANDARINO
Il mandarino, Citrus reticulata, è il frutto della Citrus nobilis, e appartiene alla famiglia delle Rutaceae.
È molto simile all’arancia ma più piccolo e dolce.
Sono piccoli alberi sempreverdi alti più o meno 2 metri; le foglie sono piccole e dal colore verde scuro; fiorisce in primavera con piccole inflorescenze che sbocciano sulla sommità dei rami; nel periodo fra l’autunno e l’inverno la pianta si riempie di frutti, sfere arancioni leggermente schiacciate ai poli, dal diametro che si aggira fra i 5 e i 10 cm, con buccia lucida e rugosa all’esterno, bianca e spugnosa all’interno; la polpa, anch’essa arancione, è costituita da piccole vescichette ripiene di liquido e si presenta in spicchi separati da una pellicola trasparente.
La buccia distaccata dalla polpa è una caratteristica tipica dei mandarino, in conseguenza della quale durante la raccolta, che avviene da dicembre a marzo, si preferisce tagliare direttamente il picciolo, evitando così di danneggiare i frutti.
Le origini sono asiatiche; quando la pianta si diffuse in Europa, intorno all’800, il nome attribuito al frutto fu mandarino in richiamo al colore degli abiti utilizzati dai governanti della Cina antica, i Mandarini appunto.
Recenti studi sul DNA hanno portato a pensare che il mandarino, insieme al cedro e al pompelmo, sia stato una delle specie originarie di agrumi dal quale poi, per ibridazione naturale e non, si sono originati tutti gli altri frutti simili.
Con il termine italiano mandarino si indica non solo il Citrus reticulata, ma anche tutti i suoi derivati e incroci, rendendo così difficile una vera e
propria classificazione. Fra gli ibridi più importanti quello con le arance che da il mandarancio, quello tra mandarino e mandarancio che origina la clementina (il cui nome deriva dal frate missionario Clemente Rodier che ne iniziò la coltivazione in Algeria), e quello tra il mandarino Avana e il pompelmo che genera il mapo, frutto dalla buccia verde e dal sapore acidulo.
Ad oggi è coltivato soprattutto nei paesi del Mediterraneo e in Africa meridionale; in America la coltivazione si è diffusa in tempi relativamente recenti. In italia i maggiori produttori sono Sicilia (dove si coltiva il mandarino tardivo di Cianciulli), Calabria e Campania.
Fra le varietà diffuse in Italia abbiamo:
il King, che giunse dalla Cina nell’800 e la cui pianta è molto alta rispetto a quelle delle altre varietà; di questo gruppo fanno parte i mandarini Avana;
il Cleopatra, originario dell’India, ricco di semi;
il Satsuma, che viene dal Giappone, ha buccia sottile ed è quasi privo di semi;
il Tangerine, proveniente dal Marocco, con tonalità rossastre;
il Tangor;
il mandarino cinese, con frutti tipicamente molto piccoli e dalla buccia commestibile, si distinguono il Narumi e il Nagami.
Il mandarino è ricco di acqua, potassio e vitamina C; è inoltre presente una grande quantità di saccarosio.
Eventi dedicati ai mandarini:
Sagra del mandarino a Palagiano (TA)
Neutro per i gruppi B e AB. Sconsigliato ai gruppi 0 e A. Il dottor Mozzi consiglia di limitare il consumo di arance e mandarini. Indipendentemente dal gruppo li sconsiglia a chi ha patologie gravi
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